Come fa una moneta a scalare tutte le vette all’interno del mercato dei collezionisti? Questa è la domanda.
Il mercato dei collezionisti ormai da svariati anni ha raggiunto, con molta probabilità il suo apice, considerando le schiere di nuovi appassionati che ogni anno entrano con la furia di chi vuole saperne sempre di più in un contesto ritenuto prestigioso ed affascinante. Ma come fa una moneta a diventare la più desiderata dai collezionisti di tutto il mondo?
Nel corso degli anni centinaia di monete sono passate dall’essere oggetti quotidiani a veri e propri tesori rincorsi periodicamente dai più accaniti appassionati del genere. Spesso ci si chiede come sia possibile che un oggetto di uso comune possa un giorno arrivare a valere tanti soldi. Non per forza cifre astronomiche, sia chiaro, anche soltanto poche centinaia di euro vogliono dire valori schizzati in alto in maniera del tutto incredibile se consideriamo il taglio ed il valore nominale dello stesso esemplare.
Il valore di una moneta, quello che a distanza di molti decenni caratterizza la presenza di questa sul mercato dei collezionisti è determinato da una serie di fattori che tutti insieme possono far diventare un semplice oggetto metallico un tesoro dalla sorprendente valutazione. Niente di tutto ciò però ha in qualche modo valore universale, i fattori possono combinarsi tra loro e non sempre dare lo stesso risultato. Il mercato, anche quello chiaramente influisce sulla cifra finale.
I fattori che possono contribuire all’innalzamento spesso quasi spropositato del valore di un esemplare di moneta sono quasi sempre l’anno di conio, quindi chiaramente il contesto storico che ha portato alla produzione della stessa moneta, l’immagine rappresentata, che si tratti di personaggio storico, di un evento o di un semplice omaggio ad una piazza, un’opera e quant’altro ed infine la presenza di eventuali errori di conio. Questi ultimi ad esempio possono portate ad una considerazione dello stesso esemplare assolutamente inimmaginabile.
Monete, la vecchia lira ed il taglio con la spiga: quanto vale oggi questo meraviglioso oggetto?
Tra i prezzi più pregiati del repertorio appartenente alla vecchia lira troviamo senza ombra di dubbio i tagli coniati all’indomani del referendum sulla Repubblica del 1946. 1,2,5 e 10 lire, nuove monete che avrebbero segnato un taglio definitivo con il passato monarchico del paese. Nel caso specifico troviamo in quegli anni la prima emissione della nuova 10 lire, nelle versioni Pegaso e Olivo, in base alla rappresentazioni presenti su uno dei due versi dello stesso esemplare. Con queste due monete arriviamo di fatto fino al 1950.
Successivamente arriverà la più longeva versione della 10 lire, quella definita Spiga, sempre in omaggio all’immagine scelta per una delle due facciate. Realizzata in Italma una lega in voga in quegli anni, la moneta è di piccole dimensioni, 23,3 mm di diametro per 1,6 grammi di peso. Sull’altro lato della stessa moneta troviamo invece l’immagine di un aratro. Coniata in quasi 2 miliardi di esemplari nel corso degli anni, parliamo di una delle monete per l’appunto più presenti in assoluto in circolazione. La tiratura della moneta è stata inoltre diminuita nel 1954.
L’esemplare realizzato proprio in quell’anno oggi ha un valore in perfette condizioni di conservazione che si avvicina molto ai 120 euro. Annata interessante per questa specifica versione è poi il 1991. Un difetto di conio, infatti contraddistingue una serie di monete prodotte in quel periodo. Un timone rovesciato, questo il marchio del difetto specifico. Valore dell’esemplare, sempre in perfette condizioni di conservazione, circa 150 euro. Parliamo di una moneta tutt’oggi fortemente ricercata dai collezionisti di ogni parte del mondo. Un esemplare unico che per decenni ha fatto sognare flotte di appassionati. Versione della 10 lire che ancora oggi risulta essere tra le più ambite in assoluto. La magia insomma, è tutta qui.