Richiamo alimentare, corriamo ad aprire la dispensa: rischio shock anafilattico

Il Ministero della Salute lancia l’allerta di un richiamo alimentare avvenuto pochi giorni fa. È il momento di controllare la dispensa e proteggere la propria salute.

Il mese di luglio inizia con un richiamo alimentare causato dalla presenza non segnalata di un allergene.

richiamo alimentare soia
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I consumatori sono chiamati a vigilare sui richiami alimentari che il Ministero della Salute comunica sul portale ufficiale. Sulle nostre tavole potrebbero finire, infatti, prodotti che sono stati ritirati dagli scaffali dei supermercati per svariati motivi. La presenza di ossido di etilene, salmonella, batteri di diversa natura come l’escherichia coli sono le principali cause dei ritiri ma non mancano altre motivazioni. L’ultima comunicazione, nello specifico, avvisa i consumatori della mancata segnalazione sull’etichetta della confezione incriminata di un allergene. Le possibili conseguenze per i soggetti allergici potrebbero essere decisamente rischiose per la salute.

Richiamo alimentare, il prodotto incriminato

Il Ministero dalla Salute ha comunicato il ritiro dei semi di Chia Salvia Hispanica commercializzati da Cucina e Sapori. Le confezioni di vendita sono quelle da 250 grammi e riportano come scadenza la data dell’11 giugno 2023. Questi frutti sono prodotti da una pianta della famiglia Lamiaceae e sono imparentati con la menta, la lavanda, la melissa, il rosmarino e altre piante aromatiche. Il problema è che le confezioni ritirate contengono la soia, allergene non dichiarato sull’etichetta.

Di conseguenza, è opportuno aprire la credenza e verifica l’acquisto del prodotto incriminato. Il Ministero avvisa che non deve essere assolutamente consumato da soggetti allergici ma riconsegnato al punto vendita per chiedere il rimborso della spesa (non è necessario mostrare lo scontrino fiscale).

I pericoli per la salute

L’allergia alla soia si manifesta normalmente nei bambini molto piccoli per sparire intorno ai tre anni di età oppure non oltre i dieci anni. Pur essendo un legume sembrerebbe non esserci attinenza tra l’allergia manifestata con la soia e la possibilità di sviluppare altre allergie a fagioli, piselli, ceci, lenticchie, lupini, arachidi.

I sintomi più frequenti sono eruzione cutanea, orticaria, nausea, vomito, diarrea, prurito, naso chiuso o che cola, asma e respiro sibilante. Nelle reazioni più gravi si assiste all’anafilassi con rigonfiamento della gola, riduzione della ventilazione, riduzione della pressione sanguigna e shock anafilattico. Si tratta di conseguenze potenzialmente fatali per i soggetti allergici.

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