Pensione, aumenti in vista per chi percepisce tra 500 e 2.400 euro: la rivalutazione

Buone notizie per coloro che percepiscono pensioni tra 500 e 2.400 euro al mese in quanto potranno beneficiare di importanti aumenti. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Novità in arrivo per molti pensionati che a breve potranno beneficiare di importanti aumenti sul trattamento pensionistico. Ma per quale motivo e da quando? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Dopo aver trascorso la maggior parte della propria esistenza a lavorare è possibile finalmente staccare la spina e andare in pensione. Proprio il trattamento pensionistico, d’altronde, ci permette di ottenere il denaro di cui necessitiamo per pagare i vari beni e servizi di nostro interesse. Non sempre, però, le cose vanno come desiderato, con molti anziani che si ritrovano a vivere con pensioni al di sotto di 1.000 euro al mese.

Importi indubbiamente molto bassi, che costringono molti pensionati a dover rinunciare a molte cose e a riscontare delle serie difficoltà nel riuscire ad arrivare alla fine del mese. Proprio in tale ambito, quindi, interesserà sapere che a breve molti pensionati potranno beneficiare di un trattamento pensionistico più alto. Ma per quale motivo e da quando? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pensione, aumenti in vista per chi percepisce tra 500 e 2.400 euro: tutto quello che c’è da sapere

Giungono buone notizie per i pensionati che percepiscono tra 500 e 2.400 euro al mese, in quanto a breve potranno beneficiare di importanti aumenti. Ma per quale motivo e soprattutto da quando? Ebbene, bisogna sapere che sarà possibile beneficiare di questi aumenti a partire dal 2023 per effetto della rivalutazione dei trattamenti pensionistici.

Entrando nei dettagli ricordiamo che la percentuale presa in considerazione nel corso del 2022 è dell’1,7%. L’Istat ha però attestato un tasso di inflazione definitivo per il 2021 pari all’1,9%. Quest’ultimo, quindi, è più alto rispetto a quello utilizzato in via provvisoria dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

Ne consegue che proprio per effetto della differenza di calcolo dell’indice nel 2023 sarà possibile beneficiare di incrementi tra 10 e 50 euro al mese. A questi si vanno poi ad aggiungere anche gli arretrati. Un pensionato che percepisce, ad esempio, 800 euro al mese per 13 mesi avrà diritto a gennaio del 2023 ad una somma pari a 20,80 euro in più per recuperare la rivalutazione delle pensioni del 2022.

Se poi si pensa che in base alle ultime stime l’inflazione nel 2022 potrebbe toccare il 6,8%, allora è facile intuire che a partire dal 2023 molti pensionati potrebbero beneficiare di un ulteriore aumento sull’importo del trattamento pensionistico per effetto della rivalutazione. Al momento, comunque, è bene sottolineare si tratta solo di stime. Non sono ancora certi, infatti, i dati in merito agli aumenti di cui sarà possibile beneficiare nel corso del 2023.

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