Primo giorno di caffè pagato con il bancomat, cosa è successo: “Inaccettabile”

Una novità che non piace di certo a tutti gli italiani e che sicuramente farà discutere nel corso dei mesi successivi.

Una nuova regola, una nuova legge che di fatto amplia un concetto già stabilito qualche anno fa ma che nella maggior parte dei casi nemmeno risultava preso chissà quanto in considerazione. A questo punto il discorso si fa diverso, oggi ci troviamo di fronte ad una sorta di presa si posizione da parte dello Stato riguardo la specifica questione.

Pos dati Fisco
Foto © AdobeStock

Ieri insomma è stato il primo giorno in cui si poteva andare al bar ed essere sicuri di poter pagare un caffè con bancomat o carta di credito. Andare in edicola ed acquistare un quotidiano pagandolo per una volta non in contanti. Come mai la svolta in questione? Come mai tanta certezza di poter effettuare queste semplici operazioni? Da ieri infatti insieme all’obbligo della disponibilità del Pos per esercenti e professionisti sono scattate le multe.

L’obbligo di fatto era già esistente, quello che mancava era in qualche modo la modalità per punire i trasgressori. Le multe in questo caso avranno una base fissa di 30 euro al quale andrà aggiunto il 4% del valore della transazione negata per quel che riguarda il pagamento attraverso bancomat o carta di credito. Oggi insomma i cittadini sono contenti di tale vantaggio, un po’ meno esercenti e professionisti. Il motivo? Davvero molto semplice.

Da ieri è realtà, sarà possibile pagare anche un caffè: la linea di non accetta l’imposizione

La realtà dei fatti, invece, cosi come si diceva è tutt’altra. Gli esercenti, soprattutto quelli che vendono prodotti dal bassissimo prezzo non sono affatto felici di questa situazione che impone loro di pagare commissioni bancarie molto alte per importi sui quali i margini di guadagno risultano essere evidentemente molto bassi. Il primo giorno insomma di nuova legge non è certo andato come ci si aspettava.

Numerose le dichiarazioni alla stampa oppure alle più note piattaforme web di informazione da parte di esercenti e professionisti coinvolti nell’obbligo del Pos. “La nostra clientela è piuttosto anziana e dunque abituata alla moneta sonante. I giovani, invece, pagano con bancomat anche un caffè. Il che va benissimo ma solo se a livello nazionale faranno finalmente decadere i costi che dobbiamo accollarci e che vanno ad ingrassare solo le banche“, questa la posizione di Edoardo Cazzadori, titolare della pasticceria Alla Rosa di piazza Vittorio Veneto. Con una situazione che chiaramente non fa sorridere in ottica Pos obbligatorio.

Anche i tabaccai non appaiono affatto soddisfatti della nuova misura, considerati i margini di guadagno che ci sono per questo tipi di esercenti: “È inaccettabile. I nostri prodotti sono soggetti al Monopolio di Stato: su un pacchetto di sigarette il ricavato è di 20 centesimi. Se 15 se ne vanno di transizione, non è sostenibile. Simile con i biglietti dell’autobus. Se non sarà fatta una deroga per il settore, ci saranno scioperi e manifestazioni”, questa la posizione di  Emanuele Gentile della tabaccheria Borgo Trento. Una situazione insomma molto complicata che si spera possa in qualche modo modificarsi in corso d’opera con azioni decise da parte del Governo in favore di esercenti e professionisti.

Impostazioni privacy