Rateizzazione del TFS a rischio: la sentenza minaccia il futuro dei pensionati

Rateizzazione Trattamento di Fine Servizio, una sentenza del Lazio apre le porte su una clamorosa svolta. Quale sarà il futuro dei pensionati.

La sentenza che cambia il futuro dei pensionati dichiara illegittima la rateizzazione del Trattamento di Fine Servizio.

rateizzazione TFS
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I lavoratori dipendenti pubblici statali e privati ottengono, alla fine del rapporto di lavoro, un’indennità, una sorta di buonuscita denominata TFS o TFR. I tempi di attesa per gli statali sono molto più lunghi rispetto quelli dei lavoratori privati secondo quanto stabilito nella normativa del 2014. La stessa normativa ha stabilito la possibilità di rateizzare la liquidazione per gli statali se superiore ai 50 mila euro. Questa dilazione, però, è stata oggetto di esame di una recente sentenza del TAR del Lazio che l’ha dichiarata illegittima.

Rateizzazione Trattamento Fine Servizio, la sentenza del TAR del Lazio

Dal 2014 esiste la possibilità per i dipendenti statati di dilazionare la liquidità qualora l’importo del TFS superi i 50 mila euro lordi. La decisione ha portato un allungamento dei tempi di erogazione del Trattamento di Fine Servizio ed è proprio questa la problematica portata alla luce dal TAR del Lazio. L’ordinanza numero 6223 del 17 maggio dell’anno in corso stabilisce che la rateizzazione del TFS risulti in contrasto con l’articolo 36 della Costituzione Italiana. Il testo recita “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa“.

L’attesa che i lavoratori devono sostenere – 24 mesi – è, secondo il TAR, incostituzionale. Tale affermazione nasce dopo aver valutato le tempistiche rispettate dal lavoratore statale per ricevere l’intera somma spettante. La normativa del 2014, dunque, se da una parte contiene la spesa pubblica, dall’altra viola i diritti dei cittadini.

La richiesta del TAR

Il TAR del Lazio, all’interno dell’ordinanza del 17 maggio 2022, invita la Corte Costituzionale a far luce sulla questione. Chiede che la Cassazione si esprima in maniera definitiva in relazione alla legittimità della rateizzazione del trattamento di fine servizio per i dipendenti pubblici statali. In questo contesto, poi, il TAR suggerisce una modifica della Legge. Ad oggi un lavoratore con TFS di 130 mila euro, ad esempio, riceverebbe 50 mila euro come prima rata, poi altri 50 mila euro come seconda rata dopo 12 mesi e gli ultimi 30 mila euro dopo altri 12 mesi. Questi tempi dovrebbero ridursi per rendere la normativa legittima e non contraria a quanto citato nella Costituzione.

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