30 giugno, prima di uscire di casa controllate il Bancomat: cosa può succedervi oggi

Dal 30 giugno il POS sarà obbligatorio per esercenti e professionisti. Chi non rispetterà la direttiva verrà sanzionato.

Scopriamo quali cambiamenti aspettarci dal 30 giugno, giorno in cui il POS sarà obbligatorio per tutti i professionisti che vendono servizi.

pos obbligatorio 30 giugno
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Pochi giorni ancora e la rivoluzione iniziata nel lontano 2012 verrà messa in atto con l’applicazioni di sanzioni per chi non rispetta la regola del POS obbligatorio. Il Governo Draghi insiste molto sulla lotta all’evasione fiscale e poter monitorare attentamente ogni singola transazione di denaro è fondamentale per raggiungere l’obiettivo.

Ecco perché a distanza di tanti anni dall’introduzione dell’obbligo, dal 30 giugno la pretesa diventerà reale e tangibile con l’applicazione di sanzioni per i contravventori. Si parla di una multa di 30 euro più il 4% dell’importo per il quale non è stato accettato il pagamento elettronico. Carte di credito, di debito e bancomat non potranno più essere rifiutate dagli esercenti o dai professionisti. I cittadini potranno denunciare alla Polizia Locale chi si oppone ad una transazione perché di pochi euro o comunicando una momentanea interruzione della linea.

Pos obbligatorio, i cambiamenti dal 30 giugno

Un anticipo di sei mesi rispetto all’iniziale entrata in vigore delle sanzioni per chi non è munito di POS. Rifiutare un pagamento elettronico significherà mettere in allarme le Forze dell’Ordine. Il commerciante nega la transazione perché non vuole dichiarare tutti i redditi in entrata? Da qui l’avvio di controlli stringenti in seguito alle comunicazioni di cittadini che si vedranno rifiutare l’uso del POS.

È concesso agli esercenti e professionisti, però, non accettare il Bancomat o la carta di credito qualora sopraggiungessero problemi di connettività dell’apparecchio. Secondo la normativa, l’impossibilità tecnica, infatti, è esclusa dall’applicazione delle sanzioni. Attenzione, il cliente in questo caso potrebbe – in linea teorica – rifiutarsi di pagare in contanti o con altri mezzi ed attendere il ritorno della linea spostando il pagamento in un momento successivo.

Chi monitorerà l’adempimento dell’obbligo

La normativa richiede ai cittadini di intervenire denunciando un illecito alle Autorità competenti. La domanda è quante saranno le persone che agiranno in questo modo in caso di rifiuto di un pagamento elettronico? I clienti fissi e le persone che comprendono le difficoltà che potrebbero avere l’esercente o il professionista non riferiranno l’illecito facendo diventare la norma una sorta di manifesto che si concluderà con un nulla di fatto.

D’altronde gli italiani amano i contanti e li prediligono in molti casi rispetto al Bancomat. Da qui l’idea di un Paese indietro di parecchi passi rispetto alle altre nazioni europee. In realtà si tratta di un pregiudizio sbagliato con riferimento ai POS attivi nel nostro paese, ben 3,7 milioni nel 2020 contro i 2,2 milioni della Francia e 1,4 milioni della Germania. Il pregiudizio, invece, si rivela reale per quanto riguarda il numero di transizioni effettuate, circa 1.009 contro le 5.412 della Francia e le 4.316 della Germania. Si conferma il fatto, dunque, che gli italiani hanno bisogno di tempo per familiarizzare con il POS ma il Fisco spingerà sempre più verso questa “amicizia” stringendo la morsa sui contribuenti.

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