Il bonus più atteso: le 200 euro di Draghi: ecco chi rimarrà deluso

Una delle misure più attese degli ultimi mesi, spinta da una situazione generale molto particolare e a tratti complessa.

In questa precisa fase storica ci troviamo di fronte ad una serie di problematiche che di certo non potevamo prevedere solo pochi mesi fa. La situazione generale appare in certi casi davvero drammatica con situazioni ai limiti dell’estrema povertà tra le famiglie italiane. La crisi innescata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, i rincari dei prezzi dei prodotti non solo di genere alimentari, i servizi e quant’altro.

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Foto © AdobeStock

Una delle misure, cosi come anticipato più attese delle ultime settimane. Ci troviamo di fronte ad un momento storico molto particolare questo è più che evidente. Gli italiani in ogni categoria sociale, professionale e quant’altro avranno accesso a questa nuova misura, almeno stando a ciò che è stato raccontato per l’appunto nell’ultimo periodo. In questo preciso momento però, nonostante tutto, la situazione appare di fatto poco chiara.

Si era parlato di luglio per l’inizio dell’erogazione della misura in questione, voluta fortemente dal Governo Draghi tra le file del “Decreto aiuti”, che cosi come lo stesso nome detta ambisce a sostenere i cittadini italiani che al momento vivono non poche difficoltà a far quadrare i bilanci domestici. La situazione al momento sarebbe in piena fase di stallo. Le responsabilità? Secondo molti da attribuire alla stessa pubblica amministrazione, come quasi sempre avviene, assolutamente inefficiente.

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Il presidente dell’Associazione nazionale consulenti del lavoro, Dario Montanaro in pieno allarme per quelle che sono le mancate evoluzioni della stessa manovra che non riesce ad entrare in una fase di piena operatività ha dichiarato quanto segue: “Milioni di lavoratori dipendenti rischiano di non ottenere il bonus da 200 euro, la somma una tantum da erogare nella retribuzione di luglio tramite i datori di lavoro, decisa dal governo con decreto del 17 maggio“.

Ancora Montanaro ha poi aggiunto: “Il Mef e il ministero del Lavoro non forniscono le istruzioni operative, sembra quasi vogliano rimandare l’impatto finanziario sui conti dello Stato. Tutto è bloccato. Non è accettabile una tale sequenza di eventi per una misura che coinvolge quasi tre milioni di lavoratori Occorrono disposizioni precise, operative e utilizzabili per gestire l’erogazione del bonus. Il fatto ancora più grave è che, a quanto ci risulta, anche l’ente previdenziale è ancora in attesa di disposizioni da parte dei ministeri competenti“.

La misura era stata promessa per luglio. Mancherebbe insomma una sola settimana per provare a capire quando la scadenza possa essere almeno in parte rispettata. Il rischio che la stessa Ancl teme possa essere corso è quello di non riuscire a garantire quelle “condizioni per le quali sarà impossibile erogare il bonus a milioni di lavoratori a causa delle evidenti inefficienze della pubblica amministrazione”. Il problema ancora una volta si annida nell’inefficienza della pubblica amministrazione. Gli italiani con molta probabilità subiranno ancora una volta i limiti di questo particolare ambito dello Stato. Ancora una volta come spesso capitato in passato, sulla propria pelle, nonostante proclami, annunci e promesse.

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