Ricorso contro multa autovelox: come si fa e quando. La guida rapida

Il ricorso autovelox permette di non pagare la multa se accolto dall’autorità. Quando è opportuno farlo?

I ricorsi contro la multa autovelox possono condurre all’annullamento della sanzione e alla conservazione dei punti sulla patente. Ecco in quali casi il ricorso può rivelarsi efficace per l’automobilista.

ricorsi autovelox
foto adobe

Forse non tutti sanno che le multe per eccesso di velocità sono tra quelle più diffuse, assieme a quelle per il mancato allaccio della cintura di sicurezza e per l’utilizzo dello smartphone senza kit vivavoce mentre si è alla guida.

Ebbene, vero è che non è mai bello ricevere una multa e, in particolare, non fa mai piacere pagare un verbale laddove si ritenga sia ingiusto. Il punto è essere preparati all’evenienza: infatti, una buona informazione è l’arma migliore per contrastare gli abusi e per far valere i propri diritti di automobilista e di cittadino.

Di seguito vogliamo vedere da vicino proprio le multe autovelox per eccesso di velocità, per capire come comportarsi in questi casi e cosa fare per contestarle e effettuare ricorso. Ecco i dettagli.

Multe autovelox: le due tipologie di ricorso

Ricordiamo anzitutto che il ricorso contro la multa autovelox può essere presentato, in via alternativa:

  • al Prefetto del capoluogo di provincia del luogo della violazione, entro 60 giorni dalla notifica.
  • al giudice di Pace del luogo in cui si è stata individuata l’infrazione, entro 30 giorni dalla notifica.

L’automobilista, prima di fare ricorso, farà bene a considerare quali margini effettivi di successo ci possono essere. In ipotesi di accoglimento del ricorso, la multa sarà annullata e verranno meno anche le sanzioni accessorie, come la decurtazione dei punti sulla patente.

Autovelox: obblighi di taratura e omologazione: il ricorso

In linea generale, valgono sempre considerazioni di prudenza: infatti l’eccesso di velocità acclarato dall’autovelox comporta non soltanto la somma da pagare, ma anche il taglio dei punti sulla patente.

E’ noto che le strade italiane siano caratterizzati da un vasto numero di apparecchiature autovelox e da altri sistemi di rilevamento elettronico della velocità, come i tutor. Ma è vero che detti strumenti debbono essere settati in modo corretto, ovvero debbono rispettare precisi requisiti e regole – altrimenti il verbale di multa potrà essere oggetto di impugnazione da parte dell’automobilista.

Insomma, l’effetto boomerang è dietro l’angolo e il verbale può essere annullato dal giudice di Pace o dal Prefetto.

Non bisogna dimenticare che ciascun modello di autovelox usato sulle strade italiane deve essere oggetto di iter di omologazione da parte del Ministero dei Trasporti. Esso servirà a verificare le caratteristiche tecniche del tipo di strumento.

Oltre a ciò, l’autovelox deve anche essere periodicamente tarato nell’ambito del suo utilizzo. La taratura è importante tanto quanto l’omologazione: consiste in una verifica obbligatoria per accertare il funzionamento del meccanismo – altrimenti la misurazione sarebbe considerata inaffidabile e potrebbe essere contestata. In questi casi – e nei casi di asserita non omologazione – è certamente possibile ottenere l’annullamento dell’eventuale multa.

Multe autovelox e obblighi di segnalazione dell’apparecchio

Peraltro la presenza dell’autovelox in un certo tratto di strada o di autostrada deve essere sempre essere oggetto di avviso nei confronti degli automobilisti in transito nelle vicinanze. Come previsto dal Codice della Strada, occorre insomma un cartello di presegnalazione ad hoc, avente il titolo ‘controllo elettronico della velocità’.

Nessun dubbio a riguardo: ogni postazione di controllo nella rete stradale per il rilevamento della velocità deve essere preventivamente segnalata e ben visibile, attraverso idonei cartelli o dispositivi di segnalazione luminosi. Altrimenti la multa da autovelox nascosto nella vegetazione potrà essere certamente impugnata dall’automobilista – e annullata perché illegittima. Anche in questi casi, dunque, vi sono i margini per un eventuale ricorso.

Uso dell’autovelox e decreto di autorizzazione del Prefetto

Attenzione poi ai casi in cui occorre un decreto prefettizio ad hoc, per poter utilizzare le apparecchiature autovelox. Infatti, su certe tipologie di strade italiane la facoltà di usare l’autovelox è legata ad un provvedimento del Prefetto competente per territorio.

In particolare, il decreto prefettizio:

  • è obbligatorio sulle strade extraurbane secondarie e sulle strade urbane di scorrimento, laddove l’autovelox sia fisso e funzioni in automatico;
  • non è obbligatorio sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali.

Invece, nei centri urbani l’uso dell’autovelox senza il decreto prefettizio è permesso con le postazioni mobili, che funzionano alla presenza degli agenti delle forze dell’ordine.

Ebbene, alla luce di ciò se il decreto del Prefetto non sussiste per i tratti in cui è necessario, la conseguenza sarà che il verbale di multa autovelox notificato a casa, potrà essere impugnato senza indugio dall’automobilista. Grazie al ricorso al Giudice di Pace o presso il Prefetto, l’interessato potrà così far annullare la sanzione.

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