Nascosti in casa nostra da anni: ecco quanto valgono i vecchi dischi

In molte occasioni casa nostra potrebbe essere luogo di mistero. Oggetti d’ogni tipo di potenziale valore letteralmente dimenticati.

I luoghi in cui viviamo, in cui abbiamo vissuto possono in molti casi nascondere veri e propri tesori. Nella maggior parte dei casi nemmeno si è propriamente consapevoli di cosa in realtà abbia valore e cosa no, magari nella cantina di casa o in soffitta, oppure ancora tra le mille cose nascoste da anni in qualche cassetto. La verità è che spesso proprio tra questi oggetti potrebbe esserci qualcosa di estremo valore.

Dischi di valore
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Quante volte ci siamo chiesti se ad esempio la nostra collezione di libri, di fumetti, o di qualsiasi altro oggetto a noi caso possa in effetti avere un valore specifico, più o meno alto? Il mondo del collezionismo in ogni sua forma oggi nasconde in alcuni casi alcuni aspetti molto interessanti. Oggetti spesso ignorati possono ritrovarsi improvvisamente al centro dell’interesse di una intera comunità di appassionati. Gestire eventuali perle in casa nostra può essere alla fine molto semplice.

Pensiamo alle vecchie musicassette, alle videocassette che per anni ci hanno concesso di approcciarci a capolavori del cinema oppure magari ai vecchi dischi. Nell’ultimo caso, ma anche nei due precedenti, troviamo una vera e propria dimensione a parte, abitata da appassionati all’estremo, collezionisti che prima d’ogni cosa considerano la possibilità di possedere o meno per la propria raccolta quello specifico esemplare. Quel mercato, oggi, è in assoluta espansione.

Nascosti in casa nostra da anni: ecco quanto possono valere i nostri vecchi dischi

Il prezzo ad esempio di un vinile, di quello che una volta rappresentava lo strumento unico per portare in casa proprio quel determinato artista o quella determinata band può variare in base ad una serie di numerosissime dinamiche. Possiamo fare ad esempio riferimento a prime edizioni, quindi alla data di lancio di quel particolare esemplare, le condizioni di conservazione dello stesso oggetto, il contesto storico particolare e chiaramente il valore stesso della band o dell’artista protagonisti del disco in questione. In alcuni casi ci si potrebbe trovare di fronte a vere e proprie chicche dal valore inimmaginabile.

Un esempio pratico, pensiamo a quello che secondo molti è a tutti gli effetti il più costoso disco in circolazione. Il “White Album” dei Beatles, datato 1968. Stiamo parlando in un esemplare dal valore inimmaginabile, perla assoluta dal valore per molti semplicemente affettivo ma anche puramente materiale, inutile nasconderlo. La sua valutazione ad oggi si aggirerebbe sui 35mila dollari. Il numero di serie riportato sul retro del vinile rappresenta l’indicazione principale per la valutazione dell’oggetto.

La prima copia in assoluto di questo particolare album, secondo Ringo Starr destinatario di questo incredibile omaggio pare abbia fruttato la bellezza di 790mila dollari. Un altro esempio molto particolare può essere rappresentato dall’album di David Bowie “Diamond Dogs”. Famosissima la copertina originale dell’album con sopra rappresentata l’immagine di un cane con la testa di Bowie che ad oggi è valutato circa 3500 dollari. Altro pezzo assolutamente pregiato per tutti i collezionisti del mondo è l’album dei Sex Pistols “God save the Queen”, valutato oggi la bellezza di 8600 dollari.

In ultimo “Blue Note 1568” di Hank Mobley. L’opera del sassofonista ad oggi potrebbe valere una cifra molto vicina ai 10mila dollari. Vinili in casa? Ecco perchè è giusto considerare l’idea di farli valutare. La sorpresa potrebbe davvero essere dietro l’angolo.

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