Pensione e Bonus 200 euro: come ricevere il gradito regalo già nel mese di luglio

Ricevere la pensione più il Bonus da 200 euro già nel mese di luglio. Vediamo chi potrà scartare questo regalo promesso dal Governo.

Un assegno pensionistico più ricco a luglio grazie al Bonus una tantum del valore di 200 euro. Scopriamo i requisiti e le modalità di erogazione.

pensione Bonus 200 euro
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Il Decreto Aiuti annovera tra le varie misure da attivare per sostenere economicamente la popolazione il Bonus 200 euro erogato una sola volta ai cittadini che percepiscono un reddito o un trattamento di varia natura. L’obiettivo del Governo è fornire un aiuto pratico per affrontare le spese mensili in un periodo di rincari che con questa misura si traduce nell’erogazione di 200 euro a più di 32 milioni di italiani. Lavoratori dipendenti, autonomi, stagionali, colf, bandati, disoccupati percettori di Naspi, percettori del Reddito di Cittadinanza e pensionati sono i destinatari del beneficio. Dopo aver approfondito nei giorni precedenti i requisiti e le condizioni di accesso dei dipendenti, è il momento di conoscere le direttive riguardanti i percettori di un assegno pensionistico.

Bonus 200 euro e pensione, le informazioni sull’erogazione della prestazione

Il Bonus 200 euro – nonostante le criticità rilevate – arriverà a partire dal mese di luglio sul cedolino della pensione. Nessuna richiesta dovrà essere avanzata dai pensionati che potranno ottenere l’erogazione automaticamente. Tutte le informazioni sulla misura con riferimento all’assegno pensionistico sono state indicate nell’articolo 32 del Decreto aiuti 50/2022. La norma in questione stabilisce chi sono i pensionati che hanno diritto ai 200 euro riferendo come condizioni necessarie la residenza in Italia e l’intestazione di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, oppure di pensione sociale, assegno sociale, pensione per invalidi ciechi, sordomuti e di guerra o trattamenti di accompagnamento.

Altri requisiti da rispettare

Tra i requisiti, poi, citiamo il reddito personale annuo inferiore a 35 mila euro, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali. Dato che sarà l’INPS ad erogare l’importo ai pensionati, l’ente di previdenza sociale stesso si occuperà di verificare le condizioni di accesso alla misura. Nel caso in cui dopo aver erogato il Bonus i calcoli confermassero un reddito superiore alla soglia limite, l’INPS notificherà l’indebito al contribuente che sarà chiamato a restituire la somma corrisposta in eccedenza entro un anno.

Concorrono al calcolo del reddito tutti i redditi percepiti – da pensione e da lavoro – mentre non vendono conteggiate le indennità o la rendita catasta né gli assegni familiari. Il Bonus, poi, non costituisce reddito ai fini Irpef, non è cedibile, sequestrabile o pignorabile. Verrà erogato ad ogni soggetto che soddisfa i requisiti indipendentemente dalla ricezione della stessa prestazione da parte di altri componenti del nucleo familiare. Proprio per questo motivo si chiede il reddito personale e non l’ISEE che calcola la situazione patrimoniale e reddituale di tutta la famiglia convivente.

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