Buoni pasto, la fine è vicina: la protesta è pronta a partire, segniamo questa data

Buoni pasto, la protesta da parte degli esercenti e delle aziende ci sarà. Per i lavoratori si preannunciano tempi bui; ecco la situazione.

Il grido di protesta “non li accettiamo” è pronto a partire. Il prossimo 15 giugno sarà il giorno prescelto per la rivolta degli esercenti e delle aziende.

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La voce degli esercenti e delle aziende si alzerà il 15 giugno quando verrà manifestato il dissenso verso l’attuale modalità di fruizione e rimborso dei buoni pasto. Sostenuti da Confcommercio, i diretti interessati pretendono percentuali di rientro maggiori o minacciano di non accettare più i buoni che permettono un risparmio a tanti lavoratori. E’ il momento di agire, di pretendere un cambiamento e un incontro che al più presto possa chiarire la situazione ponendo fine ai problemi prima che si ripresentino sempre uguali alla prossima gara Consip BP10. Ancc Coop, Ancd Conad, Fiepet Confesercenti, Fida, Federdistribuzione e Fipe-Confcommercio sostengono esercenti e aziende nelle istanze inviate per richiedere le adeguate modifiche.

 Buoni pasto, le richieste degli esercenti e delle aziende

Il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli ha ribadito come l’uso dei buoni pasto secondo le attuali modalità porta le aziende che li accettano a rimetterci dato che vengono schiacciate da commissioni altissime e costi sempre crescenti. Su un buono di 8 euro, ad esempio, il ricavo è solamente di 6 euro. Quindi se da una parte i buoni sono un’opportunità per le società di esternalizzare un costo e per i lavoratori di approfittare di vantaggi e benefici fiscali dall’altra parte risultano un peso per chi li accetta.

In poco più di tre anni i buoni – utilizzati quotidianamente nei bar, supermercati, ristoranti – hanno subito un deprezzamento del 30% cioè su 10 mila euro di buoni incassati l’esercente ne perde 3 mila. Da qui la decisione di protestare, stanchi di accettare una situazione che fa perdere soldi in un periodo economicamente difficile.

La soluzione va trovata al più presto

La gara Consip BP10 è in fase di avvicinamento rendendo ancora più necessario un rapido intervento che possa modificare il sistema dei buoni pasto radicalmente in modo tale da raggiungere un doppio obiettivo. Sostenere economicamente i lavoratori con una misura idonea ed utile mentre non si schiacciano le aziende che li accettano. Lo strumento dedicato ai dipendenti deve essere reso sostenibile per continuare a funzionare. Se l’uso del servizio dovesse diventare insostenibile imploderebbe e a farne le spese sarebbero milioni di lavoratori.

Il lavoratori stessi e i consumatori possono esprimere solidarietà alle aziende consapevoli delle perdite causate da un sistema fallace ma nello stesso tempo sperano in un intervento tempestivo che possa risolvere la situazione ed evitare che l’era dei buoni pasto inizi un lento declino.

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