L’allarme è tutto per le imprese: la situazione italiana fa tremare tutti

Imprese italiane in allarme. Tanti i rischi di quest’ultimo periodo con una situazione generale che di certo non fa sorridere.

L’allarme riguarda tutto il paese, quello che potrebbe succedere potrebbe portare ad una vera e propria catastrofe. Una situazione che negli ultimi tempi non ha fatto che peggiorare nel tempo. Una situazione secondo molti leggibile già da qualche tempo. Ora l’allarme è più che sentito, avvertito dagli ambienti che in qualche modo leggono certi fenomeni.

Imprese Confcommercio
Foto di Pashminu Mansukhani da Pixabay

L’allarme arriva direttamente dall’interno. A rischio ci sarebbero quasi 35mila imprese artigiane. 150mila e più posti di lavoro che potrebbero andare persi da un momento all’altro. Secondo la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA). A rischio la filiera delle costruzioni causa il blocco dei crediti con relative cessioni legati ai bonus edilizi concessi dal Governo negli ultimi tempi.

A mettere paura sono i risultati di una indagine svolta presso circa 2000 imprese che vanno a rappresentare un campione di tutti i comparti delle realtà nel settore delle costruzioni e dei serramenti. Il CNA chiaramente chiede l’intervento del Governo, una soluzione deve essere trovata il prima possibile. In merito alla questione bonus poi viene considerato l’ammontare di  2,6 miliardi di sconti riconosciuti ma non monetizzati.

Oltre 60mila imprese artigiane si trovano  oggi con un fiscale pieno di crediti ma senza liquidità, il rischio è altissimo.

L’allarme è tutto per le impese: i numeri che spaventano l’intero comparto

Il 48,6% del campione è a rischio fallimento mentre il 68,4% prospetta il blocco dei cantieri attivati. Le imprese pagano in ritardo i fornitori per il blocco dei crediti e di conseguenza la situazione peggiora giorno dopo giorno. Le imprese con un giro d’affari di 150mila euro detengono 57mila euro di crediti nel proprio cassetto fiscale (38,2%). Il blocco, per cosi dire, il rischio è tutto qui, il futuro se le cose dovessero continuare cosi non appare del tutto radioso.

Davanti a norme incerte e continui stop and go – afferma Cna – gli intermediari finanziari hanno bloccato gli acquisti e ad oggi i crediti in attesa di accettazione superano i 5 miliardi e di questi circa 4 miliardi si riferiscono a prime cessioni o sconti in fattura. Occorre ricordare che attraverso lo sconto in fattura l’impresa ha anticipato per conto dello Stato un beneficio al cliente, facendo affidamento sulla possibilità, prevista dalla legge, di recuperare il valore della prestazione attraverso la cessione a terzi“.

Il quadro molto preoccupante – conclude la Confederazione artigiana – deve sollecitare un intervento straordinario da parte dello Stato per scongiurare una gravissima crisi economica e sociale. Inoltre i bonus per l’edilizia hanno offerto un contributo molto rilevante al rimbalzo del Pil l’anno scorso e oltre il 90% delle imprese intervistate è convinta che senza una soluzione per svuotare i cassetti fiscali si determinerà il mancato avvio di nuovi cantieri con ripercussioni negative sull’intera filiera e sull’economia nel complesso nonché sul programma di riqualificazione energetica degli immobili”.

Situazione critica insomma che potrebbe addirittura peggiorare senza un intervento strutturale e mirato del Governo. Le imprese in queste condizioni non reggeranno a lungo. Occorre un cambiamento, una svolta, qualcosa che raddrizzi la situazione nel brevissimo periodo.

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