Il mutuò può spesso diventare un problema serio: ecco la novità inattesa

La realtà dei fatti ci racconta di sostanziali difficoltà a condurre quella vita che solo pochi anni fa sembrava a portata di mano.

Gli ultimi anni ci hanno messo di fronte a situazioni che probabilmente nemmeno immaginavano, nemmeno potevamo minimamente considerare. La pandemia, le chiusure, le restrizioni, il lavoro perso o ridimensionato. La società insomma logorata, cambiata, rivoluzionata da una dinamica che non si riteneva praticabile, verificabile, reale.

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Al giorno d’oggi tutto ciò che riguarda una famiglia, ma anche un singolo è stato irrimediabilmente segnato, nella maggior parte dei casi dalle esperienze vissute in questi anni. Oggi, come se non bastasse, lo spettro del conflitto in Ucraina, i rincari di qualsiasi genere alimentare, servizio, oggetto. In tantissimi casi si avverte lo stremo di chi arriva a stento a fine mese, di chi arranca, di chi proprio non riesce più a sopportare il peso degli impegni presi.

Tra questi, forse il più rilevante di tutti è sicuramente il mutuo di casa. Il sogno di una casa tutta nostra, conquistato magari con mille sacrifici ed attraversato proprio da quegli eventi di cui sopra, attraversato al punto tale da renderlo un macigno, un qualcosa di opprimente. Oggi, ciò che succede in tante occasioni è che proprio quel simbolo del diritto acquisito, quello a possedere una casa tutta propria, non può essere rispettato, non si riesce a pagarlo, non si hanno le forze materiali per tenere fede ad un patto sottoscritto anni prima.

Il mutuò può spesso diventare un problema serio: la ricetta per superare il momento di crisi

Al vaglio di chi fa in modo che tutto fili liscio, per cosi dire esistono alcune proposte che potrebbero in qualche modo agevolare certe situazioni divenute nel tempo per l’appunto troppo pesanti da gestire. Un nuovo fondo, chiamato Fia, che potrebbe in futuro correre in soccorso di chi non riesce a rispettare gli impegni presi al momento della stipula del mutuo. La rata stessa sarà sostituita nelle intenzioni di chi porterà avanti questo tipo di operazione da un una condizione di locazione ampiamente sostenibile.

La proposta di legge è stata discussa in commissione banche. Il tutto con il supporto di quattro importanti istituti italiani, CdpdoValueGruberGardant che per l’occasione si sono avvalsi della consulenza di Raffaele Lener, docente di diritto commerciale a Tor Vergata. La proposta passerà al vaglio del Parlamento nei prossimi giorni. Un sostegno, insomma, di lunga durata per le famiglie e non solo in grave difficoltà economica. Il fondo, potrebbe essere promosso proprio da Gardant, che nasce dallo spin offi di Fonspa e Banca Ifis.

Il fondo nelle intenzioni dei promotori del provvedimento si muoverebbe nei confronti dell’istituto di credito che ha stipulato il mutuo trattando una sorta di riacquisto per il debitore con relativo canone di locazione. Al termine di tale operazione gli scenari ipotizzati sarebbero i seguenti cosi come illustrato dagli stessi promotori:

  • la banca creditrice avvia le interlocuzioni con il debitore affinché questo possa acconsentire all’acquisto dell’immobile da parte del Fondo in questione al valore concordato nell’operazione
  • in caso di via libera, l’acquisto dell’immobile verrà effettuato attraverso una procedura di mediazione giudiziale o atto pubblico. Operazione alla quale parteciperà anche la banca creditrice e che si concluderà davanti al notaio
  • una volta completato l’atto di vendita dell’immobile, il Fondo gira quanto ricevuto alla banca creditrice, o alla finanziaria a seconda dei casi. Questa, a sua volta estingue il debito e cancella l’ipoteca sull’immobile.

Il canone di locazione in questione non potrà superare il 5% del prezzo di acquisto dello stesso immobile ed avrà durata di 10 anni. Alla fine di tale periodo il debitore avrà un’opzione di riacquisto dell’immobile ad un prezzo già concordato. Il tutto gioverebbe chiaramente al debitore. Questi, infatti riceverebbe in qualche modo ossigeno. Il tutto per riprendere in pugno la situazione e decidere successivamente, al termine dei 10 anni cosa fare dell’immobile in questione. Una novità, insomma, davvero interessante.

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