Assegni familiari, tempo quasi scaduto: cosa vuole l’Inps entro il 30 maggio

Entro il 30 maggio, le domande per gli Assegni familiari (per i non titolari dell’Assegno unico) dovranno essere presentate all’Inps.

 

Lo hanno chiamato Assegno unico universale ma, per quanto possa abbracciare una buona fetta dei contribuenti, qualcuno che resta fuori c’è. Anche se, naturalmente, restano disponibili altre agevolazioni.

Domanda Anf Inps
Foto © AdobeStock

Fra queste gli Assegni per il Nucleo familiare (Anf), misura convogliata nell’Assegno unico ma solo per determinati beneficiari. Per tutti coloro che non rientreranno nel gruppone degli aventi diritto alla nuova maxi-agevolazione, le regole non sono cambiate. E i tempi per l’ottenimento delle precedenti misure dovranno essere tassativamente rispettati, pena la sospensione o l’annullamento. In sostanza, per non perdere soldi in busta paga sarà necessario affrettare i tempi: la domanda all’Inps dovrà essere presentata entro una determinata scadenza e solo previo possesso di Spid o altri sistemi di identità digitale (Cie o Cns). Agire in tempo, comunque, garantirà il pagamento degli assegni.

Procedere all’istanza tramite patronato potrebbe essere la soluzione giusta. Sia per risparmiare tempo che per essere certi di consegnare una domanda completa di ogni requisito. Ricordiamo che l’Assegno unico è una misura riservata a tutte le famiglie (incluse le unioni civili) con prole al di sotto dei 21 anni, disponibile già dall’1 marzo scorso. Chi in precedenza usufruiva degli Assegni familiari si è dunque ritrovato interessato da un’agevolazione integrativa, composta da quattro vecchi bonus (inclusi gli Anf). Gli Assegni non sono dunque cancellati dalla busta paga ma semplicemente sostituiti dalla nuova misura. Per tutti gli altri contribuenti, i tempi restano stretti.

Anf, occhio alle date: entro quando inviare le istanze all’Inps

Chi non ha figli al di sotto dei 21 anni di età, potrà presentare comunque la domanda per gli Assegni familiari all’Inps, a patto che l’istanza arrivi a destinazione entro il 30 maggio. Si tratta di una misura destinata al sostegno dei nuclei familiari nei quali figurino fiscalmente a carico il coniuge o altri parenti, inclusi i figli disabili e non con età superiore a 21 anni. Per presentare la domanda, come detto, la soluzione ideale sarebbe rivolgersi a un patronato. I richiedenti dovranno indicare obbligatoriamente sia la composizione del nucleo familiare che l’eventuale presenza di parenti a carico. Qualora si trattasse di fratelli, sorelle e nipoti non farebbe differenza: gli Anf saranno riconosciuti anche per costoro. Nel caso dei nipoti, dovrebbero figurare come orfani di entrambi i genitori e non titolari di pensioni a beneficio dei superstiti.

Anche nel momento in cui venga meno la presenza del titolare di un Assegno unico, il nucleo familiare potrebbe rientrare nel quadro normativo che disciplina gli Anf. Tale misura sarà concessa per un totale di 12 mesi (quelli relativi al 2021 scadranno il prossimo 30 giugno). Gli Assegni verranno riconosciuti dall’Inps il quale, a partire dall’1 luglio, dovrà aver ricevuto le domande relative al periodo compreso proprio fra l’1 luglio 2022 e il 30 giugno 2023. Qualora subentrassero delle variazioni nel corso dei 12 mesi di fruizione, l’Inps sarà tenuto a comunicarla entro 30 giorni dalla data in cui questa si è concretizzata. Si ricorda che la domanda dovrà essere presentata esclusivamente in via telematica.

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