Quanto vale la vita di una giovane ragazza: morta dopo il vaccino

Il Governo ha stabilito l’indennizzo da recapitare alla famiglia delle 32enne Francesca Tuscano morta lo scorso anno pochi giorni dopo il vaccino Astrazeneca 

L’insegnante è venuta a mancare in seguito ad una trombosi cerebrale all’ospedale San Martino di Genova. I genitori stanno valutando una causa civile.

Vaccino
Fonte Adobe Stock

Sembrano già lontani i tempi in cui la maggior parte dei cittadini italiani si recava presso gli hub per sottoporsi al vaccino anti-covid. Eppure stiamo parlando di un anno. Purtroppo però in alcuni casi le ripercussioni sono state decisamente drastiche.

Seppur non ci siano prove scientifiche ad appurare la situazione, alcune persone, soprattutto giovani hanno perso la vita pochi giorni dopo l’inoculazione. Tra queste c’è la 32enne genovese Francesca Tuscano, mancata pochi giorni dopo la somministrazione di Astrazeneca nell’aprile 2021.

Morta per vaccino: a quanto ammonta il risarcimento da parte dello Stato

Il decesso dell’insegnante è avvenuto all’ospedale San Martino di Genova in seguito ad una trombosi cerebrale. Ancora oggi dopo più di un anno dal tragico avvenimento si fa fatica a credere come ciò sia possibile ai giorni nostri.

Un dolore che per i genitori non può essere ripagato in nessun modo, ma proprio in questi giorni è stato disposto il risarcimento da parte dello Stato. Così come riportato dall’edizione genovese di Repubblica chi ha presentato la domanda avrà un indennizzo di 77.468,53 euro.

Questo è quanto spetta nel caso in cui il vaccino abbia determinato in qualche modo la morte o danni piuttosto gravi. La legge in materia ha infatti stanziato un fondo da 150 milioni di euro. 

Per questo non è da escludere che potrebbe scaturire una futura causa civile contro lo Stato. Il medico legale e l’ematologo infatti hanno stabilito che la ragazza si sia spenta per effetto avversi dovuti alla vaccinazione anti Covid-19. I medici coinvolti nell’inoculazione sono però stati scagionati.

Nel frattempo legali e parenti stanno preparando una lettera di messa in mora nei confronti dell’Avvocatura dello Stato. Una vita umana non può valere un “prezzo” così basso, anche se è bene rimanere sempre nel campo dell’ipotesi. Solo chi è competente in materia può stabilire una reale correlazione tra i due accadimenti. 

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