Pressione alta, chi ne soffre può andare in pensione in anticipo: la verità che non ti aspetti

Attenzione, chi soffre di pressione alta può andare, in determinati casi, in pensione in anticipo. Ecco la verità che non ti aspetti.

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale può riconoscere la pensione anticipata a coloro che soffrono di pressione alta, ma in quali casi? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Foto © AdobeStock

Ormai da più di due anni ci ritroviamo purtroppo a dover fare i conti con il Covid che ha avuto, e continua ad avere, un impatto negativo sulle nostre esistenze, sia dal punto di vista delle relazioni sociali che economiche. Se tutto questo non bastasse, vi sono anche altre malattie che non possono essere sottovalutate.

Disturbi che possono spesso tramutarsi in dei veri e propri incubi, tanto che l’Inps riconosce delle agevolazioni proprio per venire incontro a chi si ritrova alle prese con alcune patologie. Proprio in tale ambito interesserà sapere che chi soffre di pressione alta può andare, in determinati casi, in pensione in anticipo. Ma chi ne ha diritto e come è possibile? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pressione alta, chi ne soffre può andare in pensione in anticipo: tutto quello che c’è da sapere

Abbiamo già avuto modo di vedere che chi soffre di pressione alta non dovrebbe usare questo farmaco in quanto può essere molto dannoso per la salute. Sempre in tale ambito, inoltre, interesserà sapere che in determinati casi l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale riconosce il diritto ad uscire in anticipo dal mondo del lavoro. Ma come è possibile?

Ebbene, bisogna sapere che in determinati casi l’Inps può riconoscere una percentuale di invalidità che va dal 70% all’80% in caso di cardiopatia ipertensiva severa o grave. In questo caso il soggetto interessato potrebbero vedersi riconoscere un assegno di invalidità civile. Nel caso in cui si soffra di cardiopatia scompensata, invece, viene riconosciuta un’inabilità all’attività lavorativa superiore all’80%.

Se si tratta di arteriopatia ostruttiva cronica, inoltre, la percentuale può addirittura salire al 100%. Ebbene, proprio in quest’ultimi casi si ha diritto a richiedere la pensione anticipata. Per poter beneficiare di tale trattamento, ricordiamo, bisogna aver maturato almeno 20 anni di contributi ed avere 56 anni di età per le donne e 61 anni per gli uomini. Ma non solo, possono andare in pensione in anticipo anche i cosiddetti lavoratori precoci.

Questo a patto che venga riconosciuta una percentuale di invalidità superiore al 74%. Ma non solo, il soggetto interessato deve avere 41 anni di contributi, di cui uno versato prima del compimento del diciannovesimo anno di età.

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