Spesa al supermercato, occhio alla data di scadenza: la verità che non ti aspetti

Tutte le volte in cui andiamo al supermercato è bene prestare attenzione alla data di scadenza dei vari alimenti, non sempre però è come sembra. Ecco cosa c’è da sapere.

Occhio alla data di scadenza dei vari alimenti che acquistiamo al supermercato in quanto non sempre è come sembra. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Foto © AdobeStock

Sono ormai più di due anni che ritroviamo alle prese con il Covid e l’impatto negativo di quest’ultimo sulle nostre tasche. Sempre più famiglie riscontrano delle serie difficoltà nel riuscire a sostenere le varie e se tutto questo non bastasse, a peggiorare la situazione ci si mette il preoccupante aumento generale dei prezzi, con rincari fino al 43%.

Oltre ai prezzi, tutte le volte in cui ci rechiamo al supermercato è bene prestare particolare attenzione alla data di scadenza dei vari alimenti, al fine di evitare di dover fare i conti con spiacevoli inconvenienti. Sempre in tale ambito, comunque, interesserà sapere che non sempre è come sembra. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Spesa al supermercato, occhio alla data di scadenza: tutto quello che c’è da sapere

Come già detto, tutte le volte in cui andiamo al supermercato è bene prestare attenzione alla data di scadenza. A tal proposito, come noto, sono due le diciture in cui è possibile imbattersi, ovvero: Da consumarsi entro…” oppure Da consumarsi preferibilmente entro…“. Nel primo caso il produttore indica la data ultima entro cui mangiare il prodotto, mentre nel secondo caso si tratta, in pratica, del “termine minimo di conservazione“,

Una chiara dimostrazione di come sia davvero importante leggere la data di scadenza, anche in presenza di prodotti che spesso si pensa non scadano mai. Nella realtà dei fatti, però, non è così, soprattutto considerando che vi sono alcuni prodotti il cui termine ultimo viene prolungato in modo artificiale.

Entrando nei dettagli, così come riportato su ePromo24, tra quelli indicati dal dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari e microbiologiche dell’università di Milano, si annoverano:

  • Prosciutto cotto affettato: se confezionato in una vaschetta di plastica non dovrebbe superare i 20 giorni, mentre alcune aziende fissano date di scadenza persino di due mesi.
  • Olio d’oliva extra vergine: alcune aziende ne consigliano il consumo entro 6 mesi, altre superano i 18, con il rischio di perdere le caratteristiche nutrizionali e di gusto.
  • Caffè: alcuni produttori fissano la data di conservazione tra i 16 e i 18 mesi; solo se tenuto in lattine di metallo sottovuoto, può arrivare a 12 mesi senza perdere l’aroma.
  • Pomodori pelati: quasi tutte le confezioni riportano scadenze di 2 anni, ma il processo produttivo garantisce la qualità sensoriale di questi prodotti soltanto per 6-9 mesi”.
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