Telemarketing, stop alle telefonate: cosa cambia da luglio

Il Pubblico registro delle opposizioni verrà potenziato a partire dal mese di luglio. Il telemarketing aggressivo ha i giorni contati.

 

Il Governo è pronto a rafforzare definitivamente le misure contro le telefonate indigeste. O indesiderate o qualsiasi termine possa essere applicato alla dicitura “telemarketing”.

Telemarketing
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L’annuncio, in realtà, era stato dato da tempo. La data del 27 luglio, però, ora è decisamente più vicina. A partire da quel giorno, infatti, debutterà il nuovo Registro pubblico delle opposizioni, includendo una platea di ben 78 milioni di utenze telefoniche mobili. In pratica, lo stop alle telefonate indesiderate è cosa quasi fatta. Finiranno nell’elenco dei “cattivi”, infatti, tutti i numeri considerati come pubblicità aggressiva, o comunque indicati come tali. A confermarlo è lo stesso presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, Simone Baldelli, che precisa la prosecuzione dell’iter che permetterà di arrivare a dama entro la data stabilita.

Il corpus principale del provvedimento prevede anche una massiccia campagna di informazione. Il nuovo Registro delle opposizioni sarà uno strumento di protezione rafforzato e, negli auspici, efficace contro la pubblicità aggressiva, ritenuta dagli utenti una delle principali problematiche del campo della telefonia mobile. Si tratta, perlopiù, di chiamate da numeri facenti capo a call center, spesso con sedi nei Paesi stranieri. Identificate come telemarketing nel linguaggio tecnico ma, secondo gli utenti, da inquadrare come pubblicità insistente e fastidiosa. In alcuni casi, secondo lo stesso Baldelli, provenienti da società che aggirano le regole di privacy e correttezza.

Stop al telemarketing: come agirà il nuovo Registro delle opposizioni

La Commissione parlamentare lavora in parallelo all’azione del Garante della privacy che, proprio nei giorni scorsi, ha annunciato di star lavorando a uno specifico codice di condotta. Il riferimento è, chiaramente, sia alle attività di telemarketing che alle regole di approccio alla clientela. In questo senso, si punta all’ottimizzazione della pubblicità, eliminando progressivamente le chiamate promozionali indesiderate. Queste, in base alle norme che entreranno in vigore, non solo non dovranno più squillare ripetutamente sui telefoni dei consumatori ma andranno di fatto fuori regolamento. L’ultima riunione del Garante della privacy ha iniziato a fissare i nuovi paletti. In primis, si andrà a costituire una sorta di comitato che elaborerà la prima bozza del codice di condotta.

In secondo luogo, il comitato procederà all’analisi di alcuni documenti, fra quelli acquisiti e altri già predisposti, così da analizzare il fenomeno e tracciare una linea d’azione. Il fenomeno del telemarketing è finito all’attenzione anche del Codacons, secondo il quale, con la pandemia, è andato via via intensificandosi. Secondo l’organizzazione, la maggior presenza dei cittadini in casa è coinciso con l’aumento delle telefonate indesiderate, catalogabili come pubblicità aggressiva. Si tratta, nello specifico, di almeno il 20% in più rispetto al periodo pre-Covid. A pesare, stando al Codacons, anche l’annuncio dell’entrata in vigore del Registro delle opposizioni.

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