Pioggia di soldi a fondo perduto per chi svolge queste attività: la guida

I contributi a fondo perduto per il commercio al dettaglio costituiscono una delle misure incluse nel Sostegni ter.

Grazie alle disposizioni di cui al decreto Sostegni ter, gli esercenti al dettaglio potranno contare su contributi a fondo perduto per il rilancio delle attività economiche.

contributi a fondo perduto
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Contributi a fondo perduto sono previsti a favore degli esercenti al dettaglio, per supportarli in questa delicata fase del nostro paese, sul piano socio-economico. Per accedere alle agevolazioni gli interessati potranno fare domanda a partire da oggi 3 maggio e dovranno servirsi degli strumenti digitali.

Ecco una sintetica guida su questa iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico, alla luce di quanto previsto dal decreto Sostegni ter.

Contributi a fondo perduto commercio al dettaglio: la previsione nel decreto Sostegni ter e i requisiti

Se ci chiediamo in quale provvedimento trovano fondamento i contributi a fondo perduto commercio al dettaglio, la risposta è molto semplice. Essi sono stati previsti dal decreto legge n. 4 del 2022, ossia il decreto Sostegni ter, il quale ha introdotto un fondo ad hoc per il commercio al dettaglio. Esso prende il nome di “Fondo per il rilancio delle attività economiche di “commercio al dettaglio”. La sua dotazione è pari a 200 milioni per quest’anno.

In particolare, si tratta di un fondo espressamente mirato a garantire l’assegnazione di contributi a fondo perduto in favore delle attività di commercio al dettaglio, che rispettano i requisiti esposti di seguito:

  • sede legale od operativa nel territorio dello Stato ed essere regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro delle imprese;
  • non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come da definizione di cui all’art. 2, punto 18, del regolamento UE n. 651 del 2014 della Commissione.
  • non essere destinatarie di sanzioni interdittive in base all’art. 9, comma 2, lettera d), del d. lgs. n. 231 del 2001.

Al fine di beneficiare dei contributi a fondo perduto, gli esercenti al dettaglio debbono altresì rispettare un requisito legato agli incassi annui. Infatti essi:

  • debbono presentare un ammontare di ricavi legato al 2019 non al di sopra dei due milioni di euro;
  • debbono aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 non al di sotto del 30% rispetto al 2019.

Tra i requisiti anche quello dell’identificazione dell’attività secondo specifici codici Ateco.

Contributi a fondo perduto esercenti al dettaglio: quando fare domanda per l’agevolazione?

In particolare tutti gli esercenti al dettaglio che vogliono vedersi assegnati in contributi a fondo perduto, potranno effettuare la domanda ad hoc dal mezzogiorno del 3 maggio fino a mezzogiorno del 24 maggio 2022.

Come in precedenza accennato, dovranno fare riferimento soltanto alla procedura informatica (il link di riferimento è  https://misedgiaicommerciodettaglio.invitalia.it).

In un avviso del Ministero dello Sviluppo Economico l’indicazione per cui l’ordine temporale di presentazione delle domande non comporta alcun vantaggio, né penalizzazione nell’iter di trattamento delle richieste. In altre parole, ciò significa che per quanto attiene all’attribuzione delle agevolazioni, le istanze presentate nel primo giorno utile saranno considerate proprio come quelle presentate all’ultimo momento, ossia entro le 12 del 24 maggio.

Va da sé altresì che le istanze presentate oltre questi termini, così come quelle presentate non complete di tutte le informazioni richieste, o presentate con modalità diverse da quelle previste dalle regole, non saranno prese in considerazione dal Ministero.

Attenzione però: le citate agevolazioni sono previste comunque nel rispetto dei limiti e delle condizioni di cui alla Sezione 3.1 del ‘Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19′. Anche questo è un requisito molto importante, che delinea il profilo delle misure in esame.

Le modalità per fare domanda

L’accesso alla procedura web per l’accesso alle agevolazioni prevede specifiche regole:

  • identificazione e autenticazione con la Carta nazionale dei servizi (cd. CNS);
  • iter riservato ai soli soggetti rappresentanti legali dell’azienda richiedente, come appaiono dal certificato camerale della stessa impresa;
  • l’impresa che fa la domanda deve essere in possesso di una PEC.

E’ importante rimarcare proprio questo ultimo punto: allo scopo dell’invio della domanda per l‘ottenimento dei contributi in oggetto, all’interessato è imposto obbligatoriamente il possesso di una casella di posta elettronica certificata (PEC) attiva. La PEC deve essere registrata all’interno del Registro delle imprese.

In sintesi, ribadiamo infine che possono accedere al contributo le imprese che compiono in via prevalente un’attività di commercio al dettaglio, che sono caratterizzate da un ammontare di ricavi, legato al 2019, non al di sopra dei 2 milioni di euro e che hanno subito una diminuzione del fatturato nel 2021 non al di sotto del 30% rispetto al 2019.

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