Se il mal di testa vi impedisce di lavorare, l’INPS vi aiuta: incentivi e diritti

Il mal di testa è una patologia che permette di accedere alla Legge 104 e a diversi incentivi ma solo a determinate condizioni. Scopriamo quali sono.

Diritti sul lavoro, agevolazioni, benefici della Legge 104, il mal di testa è una fastidiosa malattia che può implicare la richiesta di aiuti di diversa natura.

mal di testa Legge 104
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Bambini e adulti possono soffrire di mal di testa. Alcune forme sono più lievi, altre pressanti ed impediscono di vivere una vita serena. Le statistiche dicono che almeno la metà della popolazione ha avuto minimo un attacco di cefalea in un anno a dimostrazione di quanto la problematica sia diffusa. Le cause sono differenti, alcune risolvibili altre più dure da combattere. Il mal di testa può venire per stanchezza, per un problema alla vista, per dolori cervicali, per la sinusite oppure può avere motivazioni più serie e legate a patologie o condizioni croniche. Le aree interessate dal dolore possono essere anch’esse diverse così come il livello di dolore provato. Ogni variabile influisce sulla possibilità di accedere alla Legge 104, alle agevolazioni e ai diritti sul lavoro.

Mal di testa e benefici, quando sono concessi

Per poter accedere ai benefici della Legge 104 occorre che il mal di testa sia talmente forte da determinare difficoltà nell’apprendimento, nella comunicazione, sia nell’area sociale che in quella lavorativa. Il dolore deve rappresentare, quindi, un handicap per la persona sofferente e deve essere riconosciuto da un’apposita commissione chiamata a valutare la gravità della patologia. L’accertamento può passare anche per il medico curante oppure per un medico convenzionato con Servizio Sanitario Nazionale e deve comportare il rilascio di una certificazione di malattia.

Il mal di testa diventa invalidante quando è prolungato nel tempo e si manifesta in maniera continua. L’INPS riconosce la cefalea, l’emicrania continua, la cefalea a grappolo cronica, l’emicrania ad alta frequenza e cronica, la cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione, la cefalea cronica quotidiana e l’emicrania parossistica cronica come patologie invalidanti indipendentemente dall’uso di farmaci analgesici o meno.

Dolore alla testa e lavoro

La cefalea e patologie simili non sono riconosciute dall’INAIL come malattie professionali. La definizione, infatti, include le malattie contratte durante lo svolgimento dell’attività lavorativa e altre cause extraprofessionali da poco introdotte nella normativa. Inoltre, le malattie professionali possono essere inserite o meno in tabella e dipendenti da una specifica occupazione e la denuncia deve rispettare precise tempistiche.

In caso di difficoltà nello svolgimento delle mansioni per cefalea oppure emicrania, il lavoratore potrà unicamente rivolgersi al proprio medico curante e richiedere il certificato di malattia per l’assegnazione di alcuni giorni di riposo. Prevenire, dunque, è il modo migliori per evitare problematiche sul lavoro. Limitare l’assunzione di alcool, riposarsi per il giusto tempo, allontanare lo stress, alimentarsi correttamente e non stare troppo a lungo davanti ad uno schermo sono le direttive da seguire per sfuggire al mal di testa.

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