Mascherine Ffp2 bocciate a scuola, scattano i rimborsi: la sentenza

Dopo le perplessità sulla loro conformità alla salute dei più giovani, le mascherine a scuola vengono dichiarate illegittime. Cosa succede ora?

Sproporzione e arbitrarietà del provvedimento. Queste le basi che avevano mosso l’istanza di un gruppo di genitori, appellatisi al Tar contro i Dpcm che avevano decretato l’obbligo delle mascherine a scuola.

Scuola obbligo mascherine
Foto © AdobeStock

La misura in questione risale al Dpcm del 14 gennaio 2021, che prevedeva l’obbligo per gli studenti dai 6 anni, ossia dalla scuola primaria, di tenere indosso le mascherine ffp2 durante le lezioni. Anche in condizione di staticità al banco. E persino in situazioni in cui l’attività scolastica fosse stata svolta nel rispetto delle distanze minime. Disposizioni che, in accoglimento alla suddetta istanza, il Tar del Lazio ha giudicato illegittime, con la sentenza 9343/2021. Un pronunciamento che boccia di fatto tutti i provvedimenti in merito adottati dal Governo, sciogliendo un nodo che riguardava sia la forma che la sostanza. Secondo i giudici, infatti, le disposizioni non prevedevano misure volte a garantire che un minore potesse essere in qualche modo esonerato dall’indosso. Anche in presenza di cali di ossigenazione o altri disturbi.

Un tema in realtà emerso più volte, anche di recente. Soprattutto perché, essendo obbligatorie durante l’orario scolastico, i bambini al di sotto dei 12 anni avrebbero dovuto indossare le mascherine ffp2 per almeno 6 ore. Un tempo ritenuto eccessivo anche dagli esperti, a fronte di un dispositivo di protezione ritenuto inadatto a persone così giovani. Ora, con la dichiarazione di illegittimità da parte del Tar, si apre la questione rimborsi. C’è da capire, infatti, se un simile pronunciamento possa effettivamente portare la prevista ondata di istanze per l’ottenimento, da parte delle famiglie, di un indennizzo per il periodo in cui i propri figli hanno tenuto le mascherine sul viso senza evidenze scientifiche che dimostrassero come fosse necessario tenerle.

Mascherine ffp2, nodo rimborsi: cosa cambia con la sentenza del Tar

Secondo il Tribunale amministrativo, non vi sarebbero prove sufficienti a dare certezza assoluta che i dispositivi in questione non potessero essere rimossi in condizioni di staticità e mantenimento delle distanze. I ricorrenti, inoltre, lamentavano come il tutto fosse in contrasto con le disposizioni stesse sia del Comitato tecnico-scientifico che della stessa Organizzazione mondiale della Sanità. Ora, anche se la scuola è ormai entrata nella sua fase conclusiva per quel che riguarda l’anno scolastico in corso, la sentenza del Tar potrebbe aprire un nuovo capitolo della vicenda. Il pronunciamento dichiara illegittimi ben due decreti (chiaramente nella parte in cui si riferivano alle mascherine d’uso scolastico). Illegittimità valida “ai soli fini risarcitori”. Inoltre, il Ministero della Salute non ha impugnato la sentenza.

In pratica, oltre ad aver indossato mascherine non conformi alla loro età, gli studenti più giovani lo avrebbero fatto per un orario prolungato. E senza prove sufficienti a dimostrare che servissero davvero. L’avvocato che ha curato l’istanza dei genitori avrebbe quindi incalzato il Ministero stesso a esentare i minori in via definitiva dall’utilizzo al banco dei dispositivi anti-Covid. I quali, per il momento, continuano a essere richiesti. Unico Stato europeo, l’Italia, in cui questo avviene ancora. L’obbligo, non solo al banco, negli altri Paesi del Vecchio Continente è stato rimosso già da qualche mese.

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