Assegno Unico, nessuna speranza per i furbetti: le verifiche sono iniziate

L’INPS controlla i requisiti di accesso all’Assegno Unico. Su 4,5 milioni di domande pervenute dal mese di gennaio, le verifiche sono scattate per 22 mila famiglie. 

I furbetti devono temere i controlli dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale sul possesso dei requisiti richiesti per accedere alla nuova misura dedicata alle famiglie, l’Assegno Unico Universale.

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Se non è il reddito di cittadinanza è l’esenzione del ticket; se non è il Superbonus è l’Assegno Unico, i tentativi di raggiro si ritrovano ovunque. Ogni misura erogata dal Governo deve fare i conti con le domande di accesso supportate da falsi requisiti. L’INPS è a conoscenza di questi inganni messi in atto da una parte della popolazione e, di conseguenza, stringe la morsa sui furbetti con controlli continui e stringenti. Per quanto riguarda l’ultima novità dedicata alle famiglie con figli, l’Assegno Universale, l’attenzione viene maggiormente posta sulle dichiarazioni che riportano la presenza nel nucleo di figli maggiorenni e sui requisiti di accesso indicati durante la compilazione della domanda. Gli accertamenti sono iniziati e finora sono finite nel mirino dell’Istituto 22 mila famiglie.

Assegno Unico, al via i controlli

L’obiettivo dell’INPS è tutelare le famiglie che realmente necessitano di aiuti economici attivando bonus e agevolazioni dedicate. L’Assegno Unico è una misura rivolta a tutte le famiglie con figli ma che prevede l’erogazione di somme differenti in base all’ISEE e al numero di componenti del nucleo. L’ente aveva promesso controlli accurati per non disperdere i soldi tra persone non aventi diritto alla prestazione e la promessa è stata mantenuta. I controlli sono iniziati e stanno riguardando principalmente le famiglie con figli di età superiore ai 18 anni e fino ai 21 anni.

Le condizioni di accesso sono la frequenza di un corso di formazione professionale o scolastica come un corso di Laurea, lo svolgimento di un tirocinio (con reddito inferiore a 8 mila euro), la registrazione come disoccupato in cerca di una occupazione e lo svolgimento del servizio civile universale. Per verificare la soddisfazione di questi requisiti, l’INPS potrebbe richiedere una documentazione aggiuntiva da inoltrare all’Ufficio Antifrode.

La cause dell’incongruenze

I controlli dell’INPS sull’Assegno Unico iniziano nel momento in cui viene rilevata un’incongruenza tra quanto dichiarato e i dati presenti nei database controllati dall’ente. E’ possibile che alcune discrepanze siano dovuti ad errori nella compilazione della domanda oppure a inconsapevoli omissioni ma parte delle anomalie rilevate sono frutto di una ben precisa scelta di raggiro.

Riconoscere le truffe è spesso semplice per l’Ufficio Antifrode. Quando dieci famiglie risultano residenti presso uno stesso indirizzo, con più di 15 figli a carico, prive di ISEE e codici fiscali riferiti a domicili diversi, basta una frazione di secondo per inserire la domanda tra quelle da verificare. In altri casi, invece, i raggiri sono meglio architettati e più difficili da individuare. L’INPS sta attivando tutti i controlli possibili per riuscire a rintracciare tutte le richieste illegittime arrivate dal mese di gennaio.

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