Pensione, occhio all’importo: da cosa dipende? La verità che non ti aspetti

Da cosa dipende l’importo del trattamento pensionistico? Entriamo nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

A quanto potrebbe ammontare l’importo dell‘assegno pensionistico? Ecco il dato da prendere in considerazione.

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Foto © AdobeStock

Il lavoro nobilita l’uomo in quanto consente di attingere a quella fonte di reddito necessaria per riuscire a far fronte alle varie spese. A partire dall’alimentazione fino ad arrivare alle varie esigenze quotidiane, d’altronde, sono davvero tante le volte in cui ci ritroviamo a dover mettere mano al portafoglio.

Vista l’importanza del denaro, quindi, non stupisce che siano in molti a voler sapere a quanto ammonterà il trattamento pensionistico una volta usciti dal mondo del lavoro. Ebbene, a tal proposito bisogna prendere in considerazione alcuni dati in particolare. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Pensione, occhio all’importo: da cosa dipende? Ecco tutto quello che c’è da sapere

Sempre più persone si ritrovano purtroppo a dover fare i conti con delle serie difficoltà nel riuscire a fronteggiare le varie spese. Lo sanno bene i molti anziani che si ritrovano a vivere con pensioni al di sotto di 1.000 euro al mese. Un vero e proprio incubo, il cui scenario sembra destinato a non migliorare, almeno nel breve periodo.

Ebbene, proprio in tale ambito non stupisce che siano in molti a voler sapere a quanto ammonterà il trattamento pensionistico una volta usciti dal mondo del lavoro. A tal proposito è bene ricordare che sono diversi i fattori che vanno a determinare l’importo finale. Tra questi ad esempio si annoverano l’anno di inizio del lavoro e i contributi maturati.

Più alto è il numero di contributi versati, maggiore sarà la pensione che verrà erogata mensilmente dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. A parità di età e del montante contributivo, inoltre, l’importo della pensione risulta maggiore per chi ha versato più contributi prima del 1996.

Ma non solo, ad avere un ruolo importante sono anche l’aumento della speranza della vita e l’andamento dell’economia italiana. Soffermandosi su quest’ultima, in particolare, è bene sapere che i contributi previdenziali vengono rivalutati annualmente per la media del PIL dei cinque anni precedenti.

I contributi accantonati ogni anno, quindi, vengono rivalutati prendendo in considerazione la media mobile quinquennale della crescita della ricchezza nazionale, compreso il tasso di inflazione. Proprio questi, quindi, sono alcuni degli elementi da dover prendere in considerazione ai fini del calcolo del montante contributivo necessari, a loro volta, per determinare l’importo della pensione.

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