Cioccolato e salmonella, non era mai successo prima: cosa fare ora

Il richiamo dei prodotti Kinder Ferrero dovuto alla salmonella è uno dei più grandi della storia del commercio di cioccolato a livello europeo

Il focolaio si è sviluppato in almeno dieci paesi e ha colpito principalmente bambini piccoli. In Italia sono ancora in corso le analisi di laboratorio del caso.

Kinder Ferrero
Fonte Adobe Stock

Il caso salmonella negli ovetti Kinder Ferrero è uno degli argomenti caldi del momento. Essendo ormai noto a livello mondiale, sta scattando una vera allerta rispetto ad un prodotto che da sempre suscita grande attrazione dai più piccoli, ma talvolta anche nei più grandi.

La “bomba” è scoppiata poco prima di Pasqua, un periodo in cui il consumo della suddetta cioccolata è notoriamente maggiore rispetto al solito. In realtà però già i fatti in questione hanno radici ben più profonde.

Kinder Ferrero: i numeri dei contagi dovuti alla salmonella

Partendo dal principio secondo un articolo pubblicato da Food Safety News lo scorso 19 aprile, il problema della Salmonella è stato decisamente sottovalutato a causa dei sistemi di sorveglianza e della sensibilità delle tecniche microbiologiche utilizzate. 

Andando invece nel merito della vicenda, il primo paziente segnalato ufficialmente risale allo scorso 7 gennaio e faceva riferimento ad un campionamento avvenuto il 21 dicembre 2021. 

A febbraio invece sempre Oltremanica è stato registrato un vero e proprio focolaio. La maggior parte dei coinvolti erano per lo più bambini sotto i 10 anni. Una volta appurato il collegamento con il suddetto cioccolato sono subito iniziate le verifiche negli altri paesi europei. 

Il 25 marzo anche Germania, Svezia, Belgio, Francia, Olanda, Norvegia, Lussemburgo, Irlanda e Spagna hanno segnalato casi confermati o probabili. Successivamente nei primi giorni di aprile le autorità belghe hanno deciso di stoppare la produzione dello stabilimento di Arlon (che realizza circa il 7% del totale dei prodotti Kinder in tutto il mondo). In Brasile hanno invece vietato la vendita di questa tipologia prodotta in Belgio, nonostante il paese non fosse inserito tra quelli che hanno ricevuto i lotti contaminati.

Tornando ai numeri, le indagini hanno mostrato che i 150 soggetti colpiti da Salmonella avevano un’età compresa tra 8 mesi e 56 anni, ma 134 avevano meno di 10 anni e 99 erano di sesso femminile. Ben 88 su 101 persone coinvolte ed intervistate hanno dichiarato di aver mangiato la cioccolata Ferrero. Dunque una situazione che in base a questi dati difficilmente si sgonfierà nel giro di poco tempo.

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