Autovelox e Codice della Strada: ecco quando spariscono le multe

La nuova regolamentazione, attesa dal 2010, dovrà chiarire appieno le dinamiche di illegittimità di una multa con l’autovelox. Intanto piovono ricorsi.

 

Nessuna novità in vista sulla normativa che regola il funzionamento dell’autovelox. E di tutto ciò che consegue l’essere colti in flagrante dalla macchinetta per il rilevamento elettronico della velocità.

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Qualcosa di nuovo si attendeva proprio per questa primavera. Al momento, però, l’atteso cambiamento non è ancora arrivato e la regolamentazione degli autovelox resterà così com’è perlomeno fino a giugno. Non che la nuova estensione delle tempistiche sia una novità, questo no. La vicenda va avanti da oltre un decennio, ovvero all’epoca della riforma del Codice della Strada. In quella fase, si era disposto che le macchinette poste fuori dai Comuni, quindi su strade di proprietà di enti come Regioni e Province, qualora avessero pescato gli automobilisti in difetto, avrebbero garantito proventi ripartiti fra questi.

Una riforma che si arenò già allora e che, da quel momento, difetta del decreto che ne garantirebbe l’attuazione. Alcune novità erano attese in questi mesi ma, almeno fino a giugno, bisognerà attendere. Non che gli automobilisti cambi qualcosa in fondo. Qualunque sia la destinazione finale del denaro richiesto in caso di infrazione, l’autovelox imporrebbe comunque il pagamento. A meno che, come abbiamo visto,  non ci si trovi in con dizione di poter contestare la multa affibbiata. Per poter essere legittime, infatti, le macchinette in questione dovranno rispettare tassativamente alcune regole, in primis la giusta segnalazione.

Autovelox, le modifiche attese: quando arrivano le novità sulle multe

Il nuovo Codice della Strada, almeno per quel che concerne gli autovelox, dovrà ancora attendere. Il pacchetto sarebbe comunque tornato in Commissione Trasporti, dove sarebbe atteso però da ulteriori passaggi prima di poter parlare di approvazione, primo fra tutti il documento di sintesi fra il Ministero delle Infrastrutture e quello dell’Interno. Dopodiché il tutto passerà all’esame della Conferenza Stato-Regioni e delle Autonomie locali, passaggio solo teorico al momento e che, comunque, non avverrà prima di giugno. Nel frattempo, la mancata definizione delle regole di attribuzione continua a fare giurisprudenza in fatto di ricorsi. Soprattutto in merito a delle irregolarità che rendono possibile l’annullamento delle multe.

In nome delle suddette regole da rispettare, infatti, gli autovelox potrebbero risultare illegittimi qualora non le rispettassero. Ad esempio, lo scorso ottobre, la Cassazione aveva stabilito come vigesse sempre l’obbligo di presegnalare e rendere visibili i controlli della velocità anche in merito agli autovelox installati su veicoli in movimento. In pratica, i giudici hanno chiarito come l’obbligo non valga solo per i controlli fatti con apparecchi fissi. Inoltre, persino le macchinette in questione necessitano di una sorta di revisione. In base a un pronunciamento nientemeno che del 2015. Anche per questo risulta necessaria una regolamentazione più accurata e, in qualche modo, sorprende che questa sia attesa addirittura dal 2010. O forse no visto che, tuttora, la quadra a livello politico sembra non arrivare. L’obiettivo, d’altronde, è evitare sia che gli automobilisti siano costretti a manovre pericolose in prossimità degli apparecchi che l’utilizzo degli autovelox per “cassa”. Un tema di interesse comune.

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