Auto e benzina: gli italiani diventano ‘furbetti’ per necessità, ma che multe!

I tempi di crisi spesso spingono verso dinamiche che mai avremmo immaginato. Oggi è proprio uno di quei momenti.

Al giorno d’oggi visto le condizioni che il quotidiano ci impone è purtroppo all’ordine del giorno esporsi in maniera nemmeno poi tanto velata. Ci troviamo ad esempio ad avere a che fare con situazioni che non avremmo mai immaginato, cosi come anticipato, soltanto pochi mesi prima. Ed allora ecco che si lavora con la fantasia, che però comporta troppi rischi per il cittadino.

risparmio benzina
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Il momento storico attuale è tra i più complessi degli ultimi anni, questo senza ombra di dubbio. Ci troviamo infatti a subire le conseguenze di due particolari fenomeni capaci di condizionare ampiamente il nostro quotidiano. Nel primo caso abbiamo il post pandemia, anche se in effetti possiamo parlare di fenomeno ancora in atto. La crisi innescata ad esempio dalle chiusure imposte negli anni passati e dalle restrizioni derivanti. Nel secondo caso abbiamo poi il conflitto tra Russia e Ucraina, i cui risvolti sono arrivati subito ad investire il nostro quotidiano.

Abbiamo ad esempio visto innalzarsi in maniera del tutto spropositata il prezzo del carburante ma non solo. Beni di prima necessità e praticamente qualsiasi tipologia di altro articolo. Servizi, utenze, tutto insomma condizionato dal particolare andamento dei mercati. Da quasi due mesi, insomma, in Europa, gli effetti della guerra si vedono eccome. Uno dei più complessi e dannosi rischi per il cittadino è di certo quello legato all’aumento sconsiderato dei prezzi del carburante. In questi giorni abbiamo spesso visto cittadini dare letteralmente di matto con prezzi che hanno sfiorato i 3 euro al litro.

La crisi spinge verso il risparmio, ma attenti alle multe: ecco dove si rischiano più di 1000 euro

Nell’ultimo periodo insomma utilizzare la propria vettura è diventata una operazione assolutamente proibitiva. Gli automobilisti inventano ogni giorno una nuova possibilità, dinamica, pur di risparmiare sul prezzo del carburante che ha raggiunto importi davvero insostenibili. Aggiungiamoci chiaramente tutti gli altri aumenti che possono ad esempio riguardare una famiglia comune ed avremo il metro di quelle che sono le difficoltà di arrivare per esempio a fine mese. Tutto aumenta tranne gli stipendi dei cittadini. Di conseguenza ci troviamo con milioni di persone disposte praticamente a tutto pur di risparmiare.

Attualmente non è difficile incrociare ad esempio cittadini che hanno ormai rinunciato al pagamento del bollo auto, oppure al rinnovo della revisione sulla propria autovettura. Abbiamo quelli che hanno sostituito il gasolio con l’olio di colza o quello agricolo o addirittura quello di casa. C’è chi ha tolto dalla propria auto il filtro anti particolato per le auto a diesel, mentre per quelle a benzina il GPF. Parliamo di dotazioni che violano ad esempio il codice della strada. Le auto moderne utilizzano il filtro anti particolato per trattenere circa il 70% delle emissioni pericolose limitando però anche le prestazioni ed aumentando i consumi.

Eliminando il filtro in questione, di conseguenza si andrà a delinearsi una dinamica che porta verso consumi chiaramente ridotti per le autovetture coinvolte. Il tutto è però, cosi come è facile comprendere illegale. Eliminarlo o danneggiarlo per consentirgli di perdere insomma efficacia può portare a specifiche sanzioni. Il codice stesso fissa la cosa in un importo minimo di 422 euro fino ad un massimo di 1.697 euro. In alcuni casi limite potrebbe addirittura esserci il sequestro del libretto di circolazione. Parliamo di una dinamica insomma particolarmente rischiosa per gli automobilisti italiani.

I rischi insomma ci sono e sono anche abbastanza consistenti. Ci troviamo di fronte, oggi, ad un momento molto particolare, una situazione che in qualche modo ci spinge a considerare nuove ipotesi percorribili per arrivare al risparmio. Ipotesi che però siano chiaramente legali e non comportino multe o provvedimenti abbastanza importanti e penalizzanti. La crisi, le difficoltà del nostro quotidiano, si spera possano presto andare via e riconsegnarci dunque quella serenità, almeno apparente perduta ormai più di due anni fa.

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