Visita fiscale e festività: giorni e orari da rispettare per non rischiare sanzioni

La visita fiscale prevede giorni e orari da rispettare anche durante le festività per non subire gravi conseguenze. Scopriamo come evitare di non farsi trovare in casa.

Visita fiscale e festività, quali sono gli orari in cui restare in casa? E’ una domanda comune tra i lavoratori che desiderano sapere come muoversi tra malattie e giorni di festa.

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I lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato possono richiedere i giorni di malattia con la presentazione del certificato medico del dottore di famiglia. In questo modo possono rimanere a casa e prendere il 50% della retribuzione media giornaliera a partire dal quarto giorno di malattia. Per ottenere la prestazione, il lavoratore dovrà contattare il medico e riferire la problematica in modo tale da permettere l’invio all’INPS dell’attestato medico attestante la condizione di salute che dà diritto alla prestazione stessa. Oltre all’iter da seguire, la richiesta di giornate di assenza dal lavoro per malattia richiede altri obblighi da rispettare. Il riferimento è alla visita fiscale, ossia alla visita presso l’indirizzo indicato dal medico nel certificato di malattia di un incaricato volto a controllare il reale disagio fisico del lavoratore.

Visita fiscale, orari e giorni

La visita fiscale passa a determinati orari differenti tra dipendente privato e dipendente pubblico. Durante le fasce orarie stabilite, il lavoratore malato ha l’obbligo di reperibilità presso l’abitazione indicata sul certificato medico. Tale obbligo sussiste per tutta la durata del periodo di malattia e in ogni giorno della settimana, indipendentemente dal fatto che si tratti di un giorno feriale o festivo.

Dal lunedì alla domenica, la visita fiscale può avvenire sempre e solo (a parte un caso particolare) nelle fasce orarie decise dall’INPS. Parliamo del range 9.00/13.00 e 15.00/18.00 per i lavoratori del settore pubblico e 10.00/12.00 e 17.00/19.00 per i lavoratori privati. Nessun contratto lavorativo può cambiare le suddette fasce orarie mentre alcuni CCNL possono richiedere l’avviso preventivo di una eventuale assenza per fare una visita medica oppure una seduta di fisioterapia, ad esempio, dopo un intervento. Comunicando l’assenza, il datore di lavoro non potrà togliere al lavoratore l’indennità di malattia nel caso in cui la visita fiscale non possa essere effettuata. Gli unici dipendenti esenti dal controllo e dalla reperibilità sono i malati oncologici per chiari motivi legati alla gravità della patologia e alla continua necessità di cure.

Più visite in uno stesso giorno, è possibile?

In teoria non è possibile che l’INPS predisponga due visite fiscali nella stessa giornata. In pratica, però, è possibile che il lavoratore riceva due visite qualora una venisse chiesta dal datore di lavoro e la seconda dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Discorso più articolato per la possibilità di visite fiscali successive alla prima in giorni successivi al controllo.

Alcune sentenze degli anni passati hanno stabilito come il lavoratore resosi irreperibile durante l’orario della visita non risultasse punibile qualora fosse già stato sottoposto a visita nei giorni precedenti. Questo fino al 2018 quando la situazione si è capovolta. Le visite fiscali possono essere ripetute più volte per tutto il periodo della malattia. Di conseguenza, se una visita successiva alla prima dovesse risultare impossibile da eseguire per l’assenza del dipendente nelle fasce orarie stabilite, il datore di lavoro potrebbe procedere con la revoca totale o parziale dell’indennità di malattia e con l’erogazione di sanzioni disciplinari.

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