Indennità di malattia, la verità: quando spetta, qual è l’importo e chi può ottenerla

Pagamento dell’indennità di malattia: come funziona, quanto spetta e quando finisce. Tutto quello che si deve sapere se non si lavora per problemi di salute.

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Il lavoratore in malattia si pone diverse domande in relazione al pagamento dello stipendio. Le norme riguardanti la questione sono di difficile interpretazione e non tutti hanno compreso come l’INPS valuta i giorni di assenza dal lavoro. E’ importante, dunque, riassumere le regole che definiscono il trattamento economico percepito dal lavoratore quando si assenta dal posto di lavoro perché malato.

Indennità di malattia, le regole del pagamento

L’articolo 2210 del Codice Civile stabilisce che se la Legge non prevede forme equivalenti di previdenza o assistenza, al lavoratore spetta la retribuzione oppure un’indennità di vario importo e per un tempo preciso stabilito dalle leggi speciali. La normativa, dunque, sembra spiegare poco il contesto che circonda la questione dell’indennità di malattia. Questo perché il compito è lasciato ai contratti collettivi. 

In generale è possibile, comunque, affermare che il pagamento della malattia spetta a tutti i lavoratori che ne hanno diritto. L’INPS è obbligata, dunque, ad erogare le prestazioni economiche mentre i datori di lavoro devono versare i contributi di malattia. Sono inclusi tra i destinatari dell’indennità gli apprendisti, gli operanti di qualsiasi settore con qualifiche impiegatizie o operaie, i somministrati, i lavoratori distaccati, i lavoratori dello spettacolo e i sospesi o cessati dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato a condizione che la malattia insorga entro 60 giorni dal momento della cessazione del lavoro o della sospensione.

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Come funziona il pagamento della malattia

Il lavoratore durante la malattia conserva il suo posto di lavoro di diritto. Non può essere licenziato per il periodo stabilito dal contratto di lavoro collettivo. Si tratta del cosiddetto periodo di comporto. Solamente dopo questo periodo il datore di lavoro può decidere di procedere con il licenziamento non tollerando più l’assenza del suo dipendente – è il licenziamento per il superamento del periodo di comporto.

Durante il periodo di comporto, il datore di lavoro dovrà continuare a pagare l’indennità di malattia a condizione che l’assenza sia giustificata da un certificato medico. L’importo corrisposto dipenderà dalla retribuzione del lavoratore secondo dei calcoli di proporzione. le variabili che intervengono nel calcolo sono, dunque, la qualifica del soggetto, la durata della malattia e la sua normale retribuzione. In generale varia dal 50% della retribuzione media giornaliera fino al 66,66% per operai, apprendisti e impiegati del commercio. I lavoratori dipendenti riceveranno l’80% mentre i lavoratori dello spettacolo dal 60 all’80%.

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