Polizia Postale avverte, occhio alla “convocazione giudiziaria”: cosa sta succedendo

La Polizia Postale invita a prestare attenzione alla finta “convocazione giudiziaria”. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

Occhio alla finta convocazione giudiziaria. Si tratta di un nuovo tentativo di truffa che rischia purtroppo di far cadere in molti nella trappola. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

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A partire dai social network fino ad arrivare alle applicazioni di messaggistica istantanea, sono davvero tanti i servizi a nostra disposizione grazie ai quali poter comunicare in qualsiasi momento con amici e parenti anche geograficamente distanti da noi. Oltre agli innumerevoli vantaggi bisogna però ricordarsi di prestare attenzione anche alle possibili insidie.

Sempre più truffatori, purtroppo, cercano di sfruttare proprio tali servizi per far cadere il malcapitato di turno nella trappola. Lo sa bene la Polizia Postale che a tal proposito invita a prestare particolare attenzione ad una finta convocazione giudiziaria. Ma cosa sta succedendo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Polizia Postale avverte, occhio alla finta “convocazione giudiziaria”: ennesimo tentativo di truffa

Sono tanti purtroppo i tentativi di truffa a cui bisogna prestare la massima attenzione. Sempre più spesso, infatti, alcuni malintenzionati cercano di estorcere dati sensibili e denaro al malcapitato di turno attraverso dei raggiri studiati fin nei minimi particolari. Ne è un chiaro esempio un nuovo tentativo di truffa che sta circolando in questi giorni e che viene attuata attraverso l’invio di una finta convocazione giudiziaria.

Ma come viene attuata? Ebbene, in base alla informazioni disponibili in merito in molti starebbero ricevendo delle false convocazioni giudiziarie inviate tramite e-mail o social network. Finti messaggi nei quali vengono citati nomi di direttori di enti istituzionali nazionali e internazionali, con tanto di loghi della polizia di stato o di altri enti particolarmente noti. Ovviamente gli enti in questione non hanno nulla a che fare queste comunicazioni.

Bensì il loro nome viene impropriamente sfruttato per attirare l’attenzione del destinatario del messaggio. Ma in cosa consiste questa finta convocazione giudiziaria? Ebbene, quest’ultima informa il destinatario di una presunta indagine a proprio carico con tanto di accuse di carattere penale che riguardano i minori e una presunta brigata protezione minori con acronimo BPM.

Polizia Postale avverte, occhio alla finta “convocazione giudiziaria”: non rispondere alle false e-mail

Una e-mail attraverso la quale i truffatori si fingono poliziotti e cercano così di spingere il destinatario a mettersi in contatto con loro per poter fornire una giustificazione in merito ai alle accuse ed evitare in questo modo l’arresto. Ovviamente proprio rispondendo al messaggio in questione si cade nella trappola dei truffatori.

Per questo motivo il consiglio è sempre quello di evitare di rispondere a messaggi sospetti. Questo in quanto una volta forniti i propri dati ai truffatori, quest’ultimi possono cogliere l’occasione per ricattare o comunque truffare il destinatario della comunicazione.

A tal proposito, come sottolineato dalla Polizia Postale, è sempre bene ricordare che “nessun Ente Istituzionale contatterebbe mai direttamente i cittadini, attraverso email o messaggi, per richiedere loro pagamenti in denaro o comunicazioni di dati personali, dietro minaccia di provvedimenti o sanzioni penali. Occhio quindi ai messaggi ricevuti e soprattutto non rispondere mai ad eventuali comunicazioni inviate da contatti sospetti.

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