Contributi mancanti, per l’Inps non c’è (quasi) più tempo: ecco chi rischia

Arrivano gli avvisi bonari ad artigiani e commercianti. Entro 30 giorni bisognerà versare i contributi mancanti. Altrimenti le conseguenze saranno pesanti.

 

Con gli avvisi bonari arrivati a destinazione, i contribuenti che ancora non hanno regolato la loro posizione contributiva dell’anno 2020 sono di fatto al rush finale.

Pensione ritardo contributi
Foto © AdobeStock

Di tempo non ne rimane molto: il versamento dei contributi Inps relativi all’anno di imposta 2020 dovrà essere onorato in tempi brevi da tutte le categorie richiamate all’ordine dall’Istituto di Previdenza sociale. Si tratta, nello specifico, degli artigiani e dei commercianti, raggiunti dagli avvisi emessi dall’Inps per regolare la situazione dei versamenti sospesi a causa della pandemia da Covid-19. In pratica, si tratta di una messa a paro di quanto interrotto in forma agevolativa per l’emergenza sanitaria. Le rate in oggetto, sono quelle del terzo e quarto trimestre del 2020, scadute ormai da tempo. Il termine ultimo, dal momento della ricezione dell’avviso, è estremamente breve.

I contribuenti in questione, infatti, dovranno regolare la loro posizione entro 30 giorni. Dal momento che la maggior parte degli avvisi sono giunti a destinazione all’inizio del mese in corso, la data finale sarà nella stragrande maggioranza dei casi il prossimo 30 aprile. Il messaggio numero 1430 dell’Inps, pubblicato il 30 marzo 2022, ha precisato le condizioni sia temporali che le modalità di pagamento. L’avviso bonario è di fatto un avvertimento, che invita il contribuente, senza applicazione di more, interessi o sanzioni, a versare gli importi mancanti. Non si tratta quindi di una cartella esattoriale. Peraltro, l’emissione degli avvisi avviene tramite le gestioni speciali presso cui sono iscritti i lavoratori autonomi.

Avvisi bonari agli autonomi: come versare i contributi mancanti

C’è dunque poco tempo per risolvere il problema senza ulteriori aggravi a carico del contribuente ritardatario. Il versamento dei contributi obbligatori, teoricamente, avviene trimestralmente per andare a completare progressivamente il proprio pacchetto pensionistico. Per il resto, qualora non fosse onorato il versamento a seguito dell’avviso bonario, sarà la volta dell’addebito con valore di titolo esecutivo. Un avvertimento che chiama in causa gli iscritti alle Gestioni Artigiani e Commercianti, che potranno accedere all’avviso tramite il Cassetto Previdenziale della propria categoria disponibile sulle relative piattaforme web. L’avviso arriverà comunque via mail all’indirizzo di posta elettronica fornito al momento dell’iscrizione.

Come detto, saranno 30 i giorni a disposizione (dal momento in cui l’avviso viene recapitato) per versare i contributi rimasti. In caso contrario, l’iter procedurale sarebbe decisamente poco piacevole per il contribuente inadempiente. Trattandosi di versamenti obbligatori, il rischio (piuttosto fattibile) sarebbe quello di sanzioni o azioni di recupero del denaro spettante alla previdenza. Qualora invece il versamento fosse avvenuto, il contribuente sarà comunque obbligato a darne prova, fornendo all’Inps una comunicazione specifica con allegata la ricevuta di pagamento, inserendo il tutto sempre tramite il Cassetto Previdenziale della propria Gestione. Nello specifico, accedendo alla “Sezione Comunicazione bidirezionale” e, successivamente, a quella “Comunicazioni” e “Invio – quietanza di versamento”.

La fine dello stato di emergenza riattiva definitivamente, quindi, il motore della Riscossione. Crisi o no, al netto delle agevolazioni ancora esistenti, mano al portafogli.

Impostazioni privacy