Se hai questi dolori puoi ottenere un assegno di invalidità e legge 104

Una malattia cronica poco conosciuta, colpisce moltissime persone nel nostro paese, ecco perché spetta l’assegno di invalidità

Dolori sparsi in tutto il corpo, stanchezza, difficoltà di apprendimento, questi sono solo alcuni dei tanti sintomi legati alla Fibromialgia. Ma di che si tratta?

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La fibromialgia (abbreviata in FM) consiste in una sindrome cronica e sistemica, il cui sintomo maggiore è dato da marcati e diffusi dolori all’apparato muscolo-scheletrico.

Per questa ragione la malattia in oggetto è inclusa – dal punto di vista tecnico – tra le patologie reumatiche di natura extrarticolare.

E’ molto più diffusa di quanto non si creda. La fibromialgia affligge infatti una percentuale variabile tra l’1 e il 3% circa della popolazione mondiale (circa 2 milioni in Italia, perciò un numero consistente), soprattutto di sesso femminile.

Può essere scambiata per artrite, ma a differenza di quest’ultima non produce infiammazione interna o danni alle articolazioni. Ciò in quanto la FM interessa il tessuto connettivo di tutto il corpo, in particolare quelle strutture che siano costituite da fibre: muscoli, tendini, nervi.

In verità con così tanti sintomi patiti dalla persona, insieme a condizioni simili ad altre malattie, si rende non certo facile la diagnosi da parte dei medici. Ecco perché non di rado accade che una persona sia rimbalzata da specialista in specialista per anni, con grande dispendio di soldi, di energie, di frustrazione, prima di ottenere una risposta precisa sul problema patito.

Malattia invalidante e domanda di invalidità

Nell’ambito della legge di Bilancio 2022 la fibromialgia viene finalmente avvicinata alla categoria delle malattie invalidanti, ritenuto che ad oggi, nel nostro paese, alla fibromialgia non è legata alcuna effettiva percentuale d’invalidità.

Vero è che, nelle more dell’entrata in vigore della normativa di tutela, l’interessato può comunque fare domanda d’invalidità per fibromialgia. Da notare che, se la commissione medica incaricata di valutare la riduzione della capacità lavorativa si oppone al riconoscimento dell’invalidità, è possibile fare ricorso.

A fronte del rifiuto del riconoscimento dell’invalidità da parte della commissione Asl, si può notare ad esempio che il tribunale di Termini Imerese, nel 2017 riconobbe la riduzione della capacità lavorativa ad un’artigiana di Castelbuono affetta da fibromialgia.

Interessante altresì notare che la fibromialgia ha una oggettiva correlazione con lo stress, l’ansia, la depressione, con il lupus eritematoso, la tiroidite di Hashimoto ed altre patologie invalidanti. Pertanto va da sé che è possibile, almeno, ottenere l’invalidità a causa delle malattie ricollegate alla sindrome fibromialgica.

Assegno di invalidità e importi 2022

In rapporto ai temi finora trattati, ricordiamo altresì che l’assegno di invalidità consiste in una prestazione economica, versata a domanda, in favore dei soggetti a cui è stata riconosciuta una riduzione parziale della capacità lavorativa e con un reddito al di sotto delle soglie previste, anno dopo anno, dalla legge.

L’assegno è rivolto agli invalidi parziali di età inclusa tra i 18 e i 67 anni, con una riduzione della capacità lavorativa tra il 74 e il 99%, che soddisfino i requisiti sanitari e amministrativi di cui alle norme di legge vigente.

L’assegno mensile di assistenza è corrisposto per 13 mensilità a cominciare dal primo giorno del mese posteriore alla presentazione della domanda o, in via del tutto eccezionale, dalla data indicata dalle commissioni sanitarie ad hoc.

Per quanto attiene agli importi, ricordiamo altresì che per coloro i quali rispettano specifici limiti reddituali, l’importo mensile dell’assegno d’invalidità 2022 è previsto nei termini seguenti:

  • Importo mensile per invalidi e sordomuti: 291,69 € (nel 2021 era 287,09 €);
  • Importo mensile per ciechi parziali: 215,35 € (nel 2021 era 213,08 €);
  • Importo mensile per ciechi assoluti: 315,45 € (nel 2021 era 310,48 €);

Mentre l’indennità di accompagnamento è indipendente da ogni limite di natura reddituale. In particolare quest’ultima registra un leggero ritocco verso l’alto, portandosi a 525,17 € per gli invalidi parziali (nel 2021 era 522,10 €) e a 946,80 € per i ciechi assoluti (nel 2021 era 938,35 €).

Conclusioni

Nel corso di questo articolo, abbiamo fatto il punto della situazione in fatto di tutela della fibromialgia, ossia un disturbo che colpisce molte più persone di quanto si possa credere, anche nel nostro paese. Un impulso sostanziale verso una maggiore tutela per i malati di fibromialgia è stato dato nell’ultima legge di Bilancio, ma vero è che gli step da compiere non si sono di certo esauriti.

Rimarchiamo che nelle more dell’entrata in vigore della normativa di tutela, l’interessato può comunque fare domanda d’invalidità per fibromialgia. In particolare, se la commissione medica incaricata di valutare la riduzione della capacità lavorativa si oppone al riconoscimento dell’invalidità, è possibile fare ricorso

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