Luce e gas, i rischi e le conseguenze di una bolletta in ritardo

Le bollette della luce e del gas hanno delle scadenze da rispettare, pena il pagamento di sanzioni. Cosa fare se il mancato versamento dipende da un ritardo dell’emissione della fattura?

Un pagamento in ritardo della bolletta di luce e gas comporta delle conseguenze per il contribuente. Se non è responsabilità del cittadino, cosa fare per non rischiare sanzioni?

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Il mancato pagamento di una bolletta può dipendere da diverse cause. Lo stipendio non è stato erogato e dunque non si hanno le possibilità economiche di provvedere immediatamente al versamento; il contribuente si dimentica della scadenza oppure il fornitore ritarda l’emissione della fattura. Sono circostanze differenti collegate a rischi e conseguenze diverse. In alcuni casi il cliente può chiedere un rimborso al gestore dell’utenza domestica che non ha proceduto con l’invio della bolletta entro la scadenza. In ogni caso, è bene che il cittadino sappia come procedere e quali possibilità può afferrare al volo.

Luce e gas, ritardo nel pagamento della bolletta

Iniziamo dall’eventualità di una distrazione o dimenticanza che porta il contribuente a pagare in ritardo la bolletta di luce e gas. Se l’utente appartiene al regime di maggior tutela, il fornitore potrà chiedere gli interessi di mora per i giorni di ritardo del versamento facendo riferimento al tasso indicato dalla Banca Centrale Europea più la maggiorazione del 3,5%. In alternativa, è possibile che il cliente debba pagare solamente le spese postali per l’inoltro della comunicazione di sollecito. E’ bene sapere, poi, che se l’utente ha sempre pagato le fatture entro la scadenza dovrà corrispondere solo il tasso di interesse legale per dieci giorni di ritardo.

Passando al mercato libero, invece, è facoltà del venditore richiedere unicamente gli interessi di mora e le spese ammesse dal contratto.

Quando il ritardo non è responsabilità del cliente

La dimenticanza di un pagamento si sconta con il pagamento di interessi ma cosa accade se il ritardo nel versamento non è responsabilità del cliente ma del fornitore? Può capitare, infatti, che la fattura arrivi a destinazione ben oltre la data di scadenza. In questo caso il contribuente non può procedere con il pagamento dato che non conoscere l’importo da corrispondere.

I venditori di luce e gas sono obbligati ad inoltrare la fattura al cliente entro 45 giorni dall’ultimo giorno di fatturato oppure entro la data ultima indicata nel contratto del libero mercato. Superando tale lasso temporale, l’utente ha il diritto di richiedere un rimborso, un indennizzo automatico del valore massimo di 60 euro. Nello specifico, la somma rimborsata sarà di 6 euro fino ad un ritardo di dieci giorni più due euro per ogni cinque giorni di ulteriore ritardo fino ad un massimo di 20 euro per ritardi pari o superiori a 45 giorni. Se il ritardo è compreso tra 46 e 90 giorni l’indennità sale a 40 euro per arrivare a 60 euro in caso di ritardo oltre ai 90 giorni.

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