Aumenti prezzi cibo, non solo pane: quali prodotti rischiano i rincari

Gli aumenti prezzi cibo al supermercato potrebbe non riguardare solo il pane, ma anche altri alimenti piuttosto in auge nella maggior parte delle diete 

A rischio anche carne, uova e zucchero. Per quale motivo e da quando bisogna inizia a preoccuparsi rispetto a questa tendenza.

Aumento prezzi cibo
Fonte Adobe Stock

La situazione che sta lasciando in dote la guerra in Ucraina è sotto gli occhi di tutti. Diversi beni di prima necessità non sono più reperibili ai prezzi a cui eravamo abituati in precedenza.

Il pane e la pasta sono sicuramente quelli che catalizzano le maggior attenzioni, ma non per questo sono gli unici di cui bisogna preoccuparsi. In generale fare la spesa al supermercato nei prossimi potrebbe diventare sempre più oneroso. 

La causa di questo preoccupante trend è l’aumento dei costi dell’energia e del carburante unito a quello delle materie prime. Per i paesi più poveri (Gambia, Libano, Moldavia, Gibuti, Libia, Tunisia e Pakistan) avanza anche lo spettro delle carestie, come denunciato dal presidente francese Emmanuel Macron.

Aumenti prezzi cibo: quali sono quelli a maggior rischio rincaro oltre il pane

Tra gli altri alimenti che potrebbero diventare più “elitari” ci sono anche la carne, il latte, le uova e l’olio di oliva. Tutti prodotti che comunemente gli italiani acquistano al supermercato e che consentono diverse preparazioni dolci e salate della cucina nostrana.

Mais e grano a causa dell’aumento delle materie prime agricole potrebbero subire un aumento di prezzo rispettivamente del 40% e dell’80%. Per quanto concerne il mais il quadro era scontato visto che l’Ucraina è uno dei maggiori esportatori al mondo. In pochi invece considerano la situazione legata alle uova. Il prezzo dei mangimi potrebbe subire un rincaro del 20%, rendendo più problematico l’approvvigionamento delle galline.

Coldiretti ha già fatto il primo bilancio inerente il quadro italiano con il grano schizzato al +53% dopo un mese dall’inizio del conflitto, senza considerare carburanti e costi energetici che riguardano strettamente anche il mondo dell’agricoltura.

Prospettivo poco rassicuranti anche l’olio d’oliva, i latticini, la carne bovina e suina e il pollame. Zucchero e prodotti ortofrutticoli chiudono un cerchio. Gli effetti di questa situazione disastrosa potrebbe vedersi ancor di più dal prossimo autunno, visto che in questa fase la semina e altre attività affini in Ucraina sono di fatto bloccate.

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