Pensione, qual è l’importo massimo che può essere pignorato? La risposta non è scontata

Qual è l’importo massimo della pensione che può essere pignorato? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Attenzione, c’è un limite oltre il quale l’Agenzia delle Entrate non può pignorare la pensione di soggetti alle prese con delle cartelle esattoriali.

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Sono sempre di più, purtroppo, le famiglie che riscontrano delle serie difficoltà nel riuscire a far fronte alle varie spese quotidiane. Diversi, in effetti, sono i fattori che incidono pesantemente sulle finanze personali, come ad esempio il preoccupante aumento generale dei prezzi. Se tutto questo non bastasse, ad aggravare ulteriormente la situazione il timore di dover fare i conti con alcuni debiti pregressi con il Fisco.

Proprio in tale ambito, pertanto, interesserà sapere che vi sono dei limiti da prendere in considerazione, oltre i quali l’Agenzia delle Entrate non può, ad esempio, effettuare pignoramenti sul trattamento pensionistico. Ma di quali si tratta? Entriamo quindi nei dettagli per vedere tutto quello che c’è da sapere in merito e soprattutto quali sono i limiti previsti.

Pensione, qual è l’importo massimo che può essere pignorato? Ecco tutto quello che c’è da sapere

Sono molte le persone che, complice la crisi causata dal Covid e il preoccupante aumento dei prezzi, che si ritrovano a dover fare i conti con una difficile gestione delle finanze personali, con molti pensionati che rischiano di restare senza luce e acqua. Se tutto questo non bastasse, in tanti temono le possibili ripercussioni a causa di alcuni debiti pregressi.

Nel caso in cui ci si ritrovi a dover fare i conti con delle cartelle esattoriali, infatti, l’Agenzia delle Entrate può optare per il cosiddetto pignoramento presso terzi. Ovvero chiedere all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale di trattenere l’importo dovuto direttamente alla fonte. Allo stesso tempo, però, come è facile intuire, il pensionato non può di certo rimanere senza soldi.

Per questo motivo, in caso di pignoramento, l’Agenzia delle Entrate dovrà tenere conto di determinati limiti, volti a garantire il cosiddetto minimo vitale. Quest’ultimo è pari ad una volta e mezzo l’assegno sociale. Essendo, per l’anno in corso, l’importo dell’assegno sociale pari a 468,10 euro, ne consegue che il minimo vitale è pari a 702,15 euro.

Pertanto nel corso del 2022 è possibile pignorare solo la parte che eccede 702,15 euro. Il tutto fermo restando il fatto che, generalmente, il pignoramento può essere effettuato soltanto su 1/5 dell’importo da prendere in considerazione. Limite che, nel caso in cui il soggetto creditore sia l’Agenzia delle Entrate, è pari, invece, a 1/10.

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