Invalidità, Naspi e pensione, occhio ai cambiamenti: cosa sta succedendo

Occhio alle novità riguardanti Naspi, invalidità e pensione. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

L’Inps ha di recente reso noto delle importanti novità inerenti la Naspi, ma anche l’invalidità civile e la pensione sociale.

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Foto © AdobeStock

Lavoro, famiglia, amici, tempo libero, pulizia della casa e chi più ne ha più ne metta. Tanti sono gli impegni della vita quotidiana che richiedono puntualmente il nostro massimo interesse. Se tutto questo non bastasse, nella maggior parte dei casi viene richiesto anche un esborso di carattere economico.

Proprio per questo motivo non stupisce che in molti siano interessati ai possibili cambiamenti inerenti le varie prestazioni economiche erogate dall’Inps, quali invalidità civile, Naspi e pensione sociale. A tal proposito, in effetti, lo stesso istituto di previdenza sociale ha reso noto delle importanti novità. Ma di quali si tratta? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere.

Invalidità, Naspi e pensione, occhio ai cambiamenti: tutto quello che c’è da sapere

Diverse sono le misure erogate dall’Inps, come ad esempio la Naspi, con molti titolari Naspi che a marzo 2022 si vedranno erogare anche gli arretrati. Ebbene, sempre soffermandosi su tale misura, come già detto, bisogna fare i conti con delle importanti novità. Cambiamenti che riguardano anche altre misure, quali ad esempio l’invalidità e la pensione sociale. Ma di cosa si tratta?

Ebbene, in base a quanto si evince dal messaggio numero 1197 dell’Inps pubblicato in data 16 marzo 2022, la Corte Costituzionale ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’articolo 2, comma 58, della legge n. 92 del 2012, nella parte in cui prevede la revoca delle prestazioni, comunque denominate in base alla legislazione vigente, quali l’indennità di disoccupazione, l’assegno sociale, la pensione sociale e la pensione per gli invalidi civili, nei confronti di coloro che scontino la pena in regime alternativo alla detenzione in carcere“.

Una notizia che non passa di certo inosservata, che contribuisce ad aumentare il numero di soggetti che possono pertanto beneficiare di tali misure. Proprio in seguito all’accoglimento delle disposizioni della Corte Costituzionale, infatti, l’Inps non revocherà più i trattamenti assistenziali e/o previdenziali dei soggetti che, seppure condannati con sentenza passata in giudicato, scontano la propria pena in regime alternativo rispetto alla detenzione in carcere.

Ma non solo, sempre l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha chiarito che è possibile richiedere il ripristino delle indennità in questione. In questo modo è possibile ricevere il pagamento degli importi a cui si ha diritto a partire dalla data della revoca oppure dal momento in cui la pena viene scontata in regime alternativo alla detenzione in carcere.

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