Caro carburante, scatta sciopero benzinai: cosa ci aspetta da lunedì 14 marzo

Attenzione, scatta lo sciopero dei benzinai contro il caro carburante. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

Sono molte, purtroppo, le famiglie e le aziende alle prese con delle difficoltà economiche in seguito all’impatto negativo del Covid sull’economia e al concomitante aumento dei prezzi.

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Foto © AdobeStock

A partire dal Covid fino ad arrivare all’aumento generale dei prezzi, sono diversi purtroppo gli elementi che vanno ad incidere negativamente sul bilancio di famiglie e aziende. Riuscire a sostenere le varie spese risulta per molti sempre più difficile e per questo si rivela necessario attuare delle misure ad hoc.

Proprio in tale ambito non si sono possono non annoverare le difficoltà riscontrate dai benzinai che si ritrovano a dover fare i conti con le pesanti ripercussioni economiche dovute al caro carburante. Una situazione, quest’ultima, che potrebbe divenire la causa di un blocco del settore. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

Caro carburante, scatta sciopero benzinai: tutto quello che c’è da sapere

Il preoccupante aumento generali dei prezzi ha purtroppo un impatto non indifferente sul bilancio sia delle famiglie che delle aziende. Proprio in tale ambito, in effetti, abbiamo già visto come in seguito al caro bollette si rischi la chiusura notturna dei distributori di benzina. Un’ipotesi che a breve si tramuterà in una concreta realtà.

Questo in quanto a partire da lunedì 14 marzo i titolari di pompe di benzina decideranno di chiudere nelle ore notturne gli impianti self service. Questo proprio per cercare di contrastare il caro carburanti.

Come spiegato da Enzo Nettis, presidente di Faib-Confesercenti, l’associazione dei gestori delle pompe di benzina: “Lo avevamo annunciato nei giorni scorsi ora siamo costretti a farlo. Benzina e gasolio aumentano, ma il ricavo dei benzinai rimane fisso: circa 3 centesimi e mezzo al litro. In compenso, i litri erogati diminuiscono a causa dell’incremento dei prezzi e i costi di gestione aumentano“.

Entrando nei dettagli bisogna sapere che l’aumento medio delle bollette dell’energia elettrica per i benzinai, stando a quanto sottolineato da Nettis, “è del 135%; in un anno sarebbero 10 mila euro in più per ciascun un impianto. Così si mette a rischio la sopravvivenza stessa di molte imprese. Siamo coscienti che la nostra decisione potrà comportare qualche disagio per i consumatori, ma siamo anche convinti di avere la loro solidarietà, perché noi e loro siamo ugualmente vittime di questa situazione“.

Proprio per questo motivo, ha aggiunto il presidente di Faib-Confesercenti: “Abbiamo scritto ai parlamentari perché sensibilizzino il governo sulla necessità di un intervento immediato“. Si tratta, d’altronde, di un contesto difficile da gestire in cui si rivela necessario l’intervento dell’esecutivo attraverso misure ad hoc, proprio al fine di poter garantire un valido sostegno ad imprese e famiglie che vedono ridurre sempre di più il loro potere d’acquisto.

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