Naspi, c’è chi non riceverà il pagamento di marzo 2022: come comportarsi

Attenzione, c’è chi non riceverà il pagamento a marzo della Naspi. Entriamo nei dettagli e vediamo per quale motivo e soprattutto come comportarsi.

Brutte notizie in arrivo per molti percettori Naspi che non si vedranno erogare tale misura nel corso del mese di marzo. Risolvere tale problema, comunque, è possibile, ecco come fare.

naspi blocco marzo
Foto © AdobeStock

Sono tante, purtroppo, le famiglie che si ritrovano alle prese con una difficile gestione del bilancio famigliare. A partire dal Covid fino ad arrivare al preoccupante aumento dei prezzi, in effetti, sono diversi purtroppo i fattori che continuano ad avere un impatto negativo sulle nostre tasche e che finiscono per ridurre il nostro potere d’acquisto.

Proprio in tale ambito, pertanto, a rivestire un ruolo importante sono le varie misure economiche erogate dall’Inps, come ad esempio la Naspi. Soffermandosi su quest’ultima è bene sapere che in molti non riceveranno il relativo pagamento nel corso del terzo mese dell’anno. Ma per quale motivo e soprattutto come comportarsi? Entriamo nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Naspi marzo 2022, c’è chi non riceverà il pagamento: tutto quello che c’è da sapere

Abbiamo visto che è possibile grazie all’app IO sapere quando vengono effettuati i pagamenti degli accrediti pensionistici. Ma non solo, sempre grazie a questo servizio è possibile conoscere in anticipo anche le date di pagamento di tutte le altre misure che vengono erogate sempre dall’Inps. Tra quest’ultime si annovera la Naspi che verrà pagata anche nel corso del terzo mese dell’anno.

Non tutti però riceveranno il relativo accredito a marzo e per questo motivo interesserà sapere il motivo e soprattutto come comportarsi per risolvere tale situazione. Ebbene, entrando nei dettagli ricordiamo che non riceveranno il pagamento della Naspi coloro che non hanno comunicato all’Inps, entro la fine di gennaio, il reddito presunto del 2022.

Tale comunicazione, bisogna sapere, deve essere fatta anche se pari a zero, nel caso in cui nel corso dell’anno precedente si abbia ottenuto un reddito da lavoro autonomo o subordinato. Ma non solo, anche nel caso in cui si sia provveduto ad inviare tale documentazione, la Naspi potrebbe non essere erogata nel caso in cui il modulo inviato risulti incompleto. Non basa infatti indicare il reddito presunto, bensì bisogna specificarne anche la natura, ovvero se derivante da un lavoro subordinato o autonomo.

È facile quindi intuire che per risolvere tal problema non bisogna fare altro che provvedere all‘invio del modello Naspi Com con tutti i dati richiesti. A quel punto l’Istituto nazionale di previdenza sociale provvederà a sbloccare la situazione. Il pagamento della Naspi, quindi, in quest’ultimo caso, verrà slittato invece ad aprile.

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