Allarme supermercati, “fate scorte per almeno 15 giorni”: cosa sta succedendo

Supermercati, è allarme. Un lungo blocco nei trasporti potrebbe provocare il vuoto sugli scaffali. E’ il momento di fare scorte di cibo e beni di prima necessità?

L’allarmante messaggio arriva dalla Sardegna. A breve inizierà uno sciopero di 15 giorni e gli scaffali dei negozi potrebbero svuotarsi. Il consiglio è di iniziare a fare scorte.

Il caro carburante sta creando il panico tra gli automobilisti e non solo. Il diesel è arrivato a toccare e superare i 2 euro al litro al pari della benzina. Anche il Gpl viaggia su cifre mai raggiunte prima e gli spostamenti stanno diventando un problema. La guerra in Ucraina ha inferto una ferita profonda non solo ai due paesi coinvolti nel conflitto ma anche a tutta l’Europa, Italia compresa. Il gas che non arriva oppure si ottiene solo a prezzi esagerati è una conseguenza degli ultimi eventi; l’aumento del costo dell’energia elettrica fa arrivare le bollette alle stelle e in più i rincari stanno colpendo ogni materia prima. Fare la spesa al supermercato svuota il portafoglio ma, presto, potremmo recarci al negozio e non avere nulla da comprare.

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Supermercati, è allerta

Da lunedì prossimo i trasportatori sardi entreranno in sciopero e avvisano che per 15 giorni non effettueranno consegne nei supermercati. Da qui l’invito a fare scorte per evitare di rimanere senza beni primari. Migliaia di chat della Sardegna stanno inviando lo stesso messaggio che avvisa la popolazione dell’imminente blocco dei tir.La Legge vieta la mancata distribuzione dei beni primari” – si legge in chat – “La protesta contro il caro benzina riguarda tutti, bisogna protestare in altri modi“.

Il mittente del messaggio informa che da lunedì sarà in ferie o a manifestare, insomma, sarà da qualsiasi parte tranne che sulle strade per far valere le proprie idee in un contesto generale di rincari sopra le righe. Il blocco di due settimane ha creato un allarmismo generale con la corsa ai supermercati per fare scorta dei beni di prima e seconda necessità. Dalla chat si percepisce la disperazione di un autotrasportatore che dichiara l’azione illegale che sta per compiere, un’azione resa necessaria dopo gli ultimi eventi.

Cosa accadrà nelle prossime settimane?

Il rischio che gli scaffali dei supermercati rimangano vuoti è reale? Sicuramente la Legge impedisce un mancato rifornimento dei generi di prima necessità. La popolazione, in una nazione sana, non può rimanere senza beni indispensabili. Ad oggi, sono in corso delle riunioni dei trasportatori per poter ideare un piano – possibilmente legale – per protestare contro il caro benzina. I sindacati, Filt Cgil in primis con Boeddu, ricordano che i lavoratori possono richiedere il loro aiuto per arrivare a definire, insieme, una modalità di protesta efficace e non pericolosa.

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