Caro carburante, allarme autotrasportatori: si rischia il blocco, cosa sta succedendo

Allarme autotrasportatori! In seguito al caro carburante si rischia di dover fare i conti con un blocco del settore. 

Occhio alla decisione che potrebbero prendere gli autotrasportatori contro il caro carburante. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

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Foto © AdobeStock

A partire dal Covid fino ad arrivare al preoccupante aumento generale dei prezzi, sono tanti purtroppo i fattori che vanno ad incidere in modo negativo sulla nostra economia. Un contesto indubbiamente difficile, che porta sempre più famiglie e aziende a riscontrare delle serie difficoltà nel riuscire a sostenere le varie spese.

Proprio in tale contesto non si possono non annoverare le difficoltà riscontrate dagli autotrasportatori che si ritrovano a dover fare i conti con le pesanti ripercussioni economiche dovute al caro carburante. Una situazione, quest’ultima, che potrebbe portare ad un blocco del settore. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.

Caro carburante, allarme autotrasportatori, si rischia il blocco: tutto quello che c’è da sapere

Abbiamo già visto come in seguito al caro bollette si rischi la chiusura notturna dei distributori di benzina. Proprio il preoccupante aumento generali dei prezzi, in effetti, finisce per avere un impatto non indifferente sul bilancio sia delle famiglie che delle aziende. Questo in quanto si riscontrano delle difficoltà crescenti nel riuscire a far fronte alle varie spese. Lo sanno bene, purtroppo, gli autotrasportatori che si ritrovano alle prese con delle pesanti ripercussioni economiche a causa del caro carburante.

Una situazione indubbiamente difficile da gestire, tanto da portare Unatras, l’Unione delle associazioni dell’autotrasporto, ad annunciare per il prossimo 19 marzo 2022 la manifestazione degli autotrasportatoriin tutta Italia. Per protestare contro i mancati segnali da parte del Governo“. Sempre Unatras sottolinea come “Il Governo si era impegnato in tempi brevissimi a fornire le soluzioni più adeguate per consentire alle aziende di fronteggiare l’emergenza“.

Per poi aggiungere: “Purtroppo, al di là dello stanziamento degli 80 milioni, che certamente non risolve i problemi della categoria, non ci sono stati apprezzabili passi in avanti. Le manifestazioni che si terranno il 19 marzo rappresentano il primo passo di una vertenza che, se malauguratamente restasse senza risposte, potrebbe sfociare in ulteriori e più incisive iniziative“.

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