Andare in pensione a 57 anni: tutte le opzioni che (forse) non conosci

Pensione a 57 anni? Può sembrare impossibile: in realtà il sistema previdenziale italiano contempla diverse opzioni. Eccole tutte.

andare in pensione a 57 anni
Adobe Stock

Dopo tanti anni di duro lavoro, il sogno di un meritato riposo è più che comprensibile. Attualmente, come sappiamo, per andare in pensione bisogna almeno avere 67 anni e 20 di contributi “pieni”. Tra l’altro, nelle ultime revisioni biennali che vanno a stabilire l’età pensionabile, sono rimasti in atto i medesimi criteri almeno per altri 4 anni. Nonostante la stesso ISS ci dica che a causa Covid l’aspettativa di vita degli italiani è scesa di almeno 3 mesi.

Ma anche senza guardare i “meri” 90 giorni in più o in meno, sono molti i lavoratori che si chiedono se sia possibile andare in pensione a 57 anni, anche senza i benefit della Legge 104. Fortunatamente, ci sono buone notizie. In alcuni casi, qualcuno potrà realizzare il sogno.

Alcuni lettori ci pongono spesso quesiti del genere, increduli che sia davvero possibile andare in pensione “prima del previsto”. Certo non è una cosa così semplice, ma esistono  ben 4 misure contemplate attualmente dal nostro ordinamento che lo permettono.

Andare in pensione a 57 anni, ecco come fare

La prima opzione che permette di anticipare il pensionamento a 57 anni (per le donne, 61 per gli uomini) è quella prevista per i lavoratori invalidi. Deve essere riconosciuta però un’invalidità almeno dell’80% e almeno 20 anni di contributi. Infine, questa opzione è riservata ai lavoratori del settore privato e non del pubblico.

Un’altra opzione per andare in pensione anticipata, indipendentemente dall’età anagrafica, è il possesso di 41 anni di contributi. Più precisamente, come si evince dalle informazioni presenti sul sito INPS, “41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini“. Si tratta di una formula che individua i beneficiari dell’erogazione pensionistica come quelli che hanno iniziato a lavorare precocemente. Non è una situazione anomala. In teoria, se una donna ha cominciato a lavorare all’età di 15 anni e non ha mai avuto interruzioni retributive, potrà andare in pensione a 57 anni.

Andare in pensione a 57 anni è possibile anche grazie alla “RITA”, che non è una pensione per come siamo abituati a pensare, ma una sorta di rendita “che accompagna alla pensione di vecchiaia, ed è destinata solo a coloro che hanno un fondo previdenziale complementare (fondo integrativo)“. Se un lavoratore rimane disoccupato, ad esempio, per più di 2 anni la RITA permette l’accesso al beneficio quando si compiono 57 anni. È obbligatorio, però, aver versato almeno cinque anni nel fondo integrativo e 20 di contributi “classici”.

Le opzioni riservate alle lavoratrici donne

Al momento vige una norma che consente alle lavoratrici donne di accedere prima alla pensione. I requisiti da rispettare sono: 58 anni di età anagrafica per le lavoratrici subordinate e 59 per chi ha svolto un’attività in proprio. I contributi richiesti sono di almeno 35 anni. Si tratta di una misura che non sappiamo se verrà confermata nella nuova Riforma del 2023, ma almeno per adesso chi ha maturato questi requisiti al 31 dicembre 2021 può fare la domanda.

Impostazioni privacy