Bollo auto, cambiamenti in vista: gli italiani presto potrebbero gioire

Una proposta di legge potrebbe cambiare lo scenario per quanto concerne il bollo auto, una delle tasse più odiate dagli italiani

Il mondo della politica da tempo predica una soluzione per aiutare i cittadini del Bel Paese ad alleggerire il carico per quanto concerne il possesso dei veicoli.

Bollo auto
Fonte Adobe Stock

Uno dei desideri più grandi e non troppo nascosti degli automobilisti italiani è senz’altro l’abolizione del bollo auto. La tassa regionale sul possesso dei veicoli registrati al Pubblico Registro Automobilistico, non è mai stata vista di buon occhio. Anzi rappresenta da sempre un boccone difficile da digerire.

Malgrado negli anni gli esponenti politici abbiano espresso sempre la loro solidarietà al popolo rispetto a questa tematica, nessuno ha mai fatto un passo concreto per cercare di ovviare all’increscioso problema.

Bollo auto: ecco in che modo potrebbe essere abolita

Eccetto la prima fase pandemica in cui il bollo è stato sospeso per via del lockdown e della conseguente impossibilità di poter circolare con l’auto, per il resto questa tassa comporta ogni anno il versamento di circa 5 miliardi di euro complessivi. 

Nel 2018 sembrava potersi muovere qualcosa in tal senso, grazie alla proposta di legge depositata alla Camera dei deputati da Roberto Caon. Il testo prevedeva un’accisa aggiuntiva pari a 0,16 centesimi di euro al litro di carburante. 

Con questo provvedimento si voleva cercare di combattere anche il fenomeno dei veicoli che vengono reimmatricolati con targa straniera o quelli di stranieri residenti in Italia. Un meccanismo che ha inciso anche sull’evasione fiscale. 

In pratica così facendo l’imposta entrerebbe nel prezzo del carburante. In un colpo solo i cittadini verrebbero sollevati dall’onere del pagamento del bollo auto e si eviterebbero spiacevoli raggiri ai danni dello Stato.

Inoltre, secondo il piano presente nella bozza di legge, verrebbe censito il parco auto regionale e ripartite le entrante in modo proporzionale sulla base del numero di auto immatricolate nelle singole Regioni. 

Dal 2018 ad oggi però non ci sono stati ulteriori passi in avanti. Ad oggi poi sarebbe piuttosto difficile azzardare questa ipotesi visto il caro carburante. La politica italiana però (nello specifico il gruppo di Forza Italia della Commissione trasporti) sta cercando di far fronte a questa problematica.

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