“Fate scorte di cibo, acqua e pillole di iodio”: scatta l’allarme

Scatta l’allarme per scorte di cibo, acqua e pillole di iodio in seguito al crescente timore di una guerra nucleare. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

Continua, purtroppo, la guerra in Ucraina e si temono le conseguenze che questa drammatica situazione può portare con sé.

guerra nucleare
Foto © AdobeStock

Giorni drammatici in Ucraina dove è in atto ancora il conflitto con la Russia. Venti di guerra che soffiavano da tempo e che si sono poi tramutati in una triste realtà. Se tutto questo non bastasse, desta sempre più preoccupazione il timore dello scoppio di una guerra nucleare.

Una situazione indubbiamente difficile, con molti che iniziano a pensare su come comportarsi per poter fronteggiare uno scenario del genere che, si spera, resti solamente un’ipotesi. Proprio in tale contesto scatta l’allarme per scorte di cibo, acqua e pillole di iodio. Entriamo nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Guerra nucleare, scorte di cibo, acqua e pillole di iodio: cosa sta succedendo

Non è passata inosservata la decisione di dichiarare in Italia lo stato di pre-allarme per le forniture di gas. Una decisione, quest’ultima, presa proprio in seguito allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina che potrebbe portare con sé delle conseguenze dal punto di vista delle forniture di gas. Se tutto questo non bastasse, cresce la preoccupazione che questa drammatica situazione possa tramutarsi in una guerra nucleare.

Un vero e proprio scenario da incubo, che ha portato la Svizzera ad allertare i propri cittadini. In particolare il governo della Confederazione elvetica ha deciso di pubblicare alcune linee guida, attraverso cui fornire informazioni in merito alla gestione dei rifugi, oltre che consigli utili su come comportarsi nel caso in cui dovesse scoppiare una guerra nucleare.

In particolare è stato reso noto che in caso di conflitto i cittadini verrebbero avvisati attraverso sirene, allerte via radio e notifiche sull’applicazione Alertswiss. È bene ricordare che in Svizzera sono presente 365 mila rifugi privati e pubblici, in grado di garantire una copertura che risulta superiore al 100% della popolazione. Allo stesso tempo, però, non si possono trascurare altri aspetti, come ad esempio il cibo.

A tal proposito il governo della Svizzera ha reso noto che, in caso di conflitto nucleare, ognuno dovrà provvedere ad avere delle proprie scorte alimentari, in quanto non sarebbe possibile garantire aiuti esterni per quel che riguarda appunto il cibo. Dall’altro canto è prevista, invece, la distribuzione di compresse di iodio e altri medicinali. Le compresse di iodio, interesserà sapere, si rivelano utili a limitare i danni provocati da emissioni radioattive.

Un allarme, quello inerente le scorte di cibo, acqua e pillole di iodio che potrebbe arrivare anche dall’Italia. A tal proposito comunque, come sottolinea il governo elvetico, così come riportato da IlGiornale.it, al momento “non vi sono scenari che rendano necessaria la distribuzione o l’assunzione delle compresse allo iodio. Attualmente la Confederazione rinuncia pertanto a ordinare misure di protezione previste per il caso di conflitto nucleare“.

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