Beneficiari Naspi: c’è chi ha diritto ad un bonus fino a 1000 euro

Non solo la Naspi! Vi è anche un altro importante contributo a sostegno di chi ha perso il lavoro, purché in possesso di determinati requisiti.

Buone notizie per i percettori di NASpI che oltre all’indennità di disoccupazione erogata dall’Inps possono beneficiare, in determinati casi, di un’altra forma di sostegno al reddito.

bonus mille euro
Foto © AdobeStock

Ormai da due anni a questa parte ci ritroviamo purtroppo a dover fare i conti con il Covid e l’impatto negativo di quest’ultimo sull’economia. Sempre più persone registrano delle minori entrate e per questo motivo riuscire a far fronte alle varie spese risulta particolarmente complicato.

Proprio in tale ambito, quindi, a rivestire un ruolo importante sono i vari sussidi messi a disposizione, quali ad esempio la Naspi. Oltre all’indennità di disoccupazione erogata dall’Inps, però, coloro che hanno perso il lavoro possono beneficiare, in determinati casi, di un’altra forma di sostegno al reddito. Ma di quale si tratta? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Beneficiari Naspi, buone notizie in arrivo: tutto quello che c’è da sapere

Misura volta a garantire un sostegno ai lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro, la Naspi permette ai soggetti interessati di beneficiare di un sussidio mensile fino a un massimo di due anni. Un aiuto economico di cui è possibile, in determinati casi, richiedere e ottenere l’anticipo in un’unica soluzione.

Oltre all’indennità di disoccupazione erogata dall’Inps, però, bisogna sapere che coloro che hanno perso il lavoro possono beneficiare, in determinati casi, di un’altra forma di sostegno al reddito. Ma di quale si tratta? Ebbene si tratta del Sostegno al Reddito, SAR, che viene erogato ai lavoratori interinali, meglio conosciuti come lavoratori “in somministrazione”, a cui non viene rinnovato il contratto alla fine del rapporto di lavoro.

Entrando nei dettagli, come si evince dal sito di Forma Temp hanno diritto a tale misura “tutti i lavoratori precedentemente assunti con uno o più contratti in somministrazione a tempo determinato o indeterminato, anche in apprendistato”. Questo a patto che rispettino una delle seguenti condizioni, ovvero:

  • disoccupati da almeno 45 giorni e abbiano maturato almeno 110 giorni di lavoro o 440 ore lavorate, in caso di part time verticale, part time misto e contratti con Monte Ore Garantito – MOG nel corso dell’ultimo anno.
  • oppure risultino disoccupati da almeno 45 giorni e abbiano concluso la procedura in Mancanza di Occasioni di Lavoro – MOL ai sensi dell’art. 25 CCNL Agenzie per il lavoro;
  • oppure disoccupati da almeno 45 giorni e che abbiano maturato almeno 90 giorni di lavoro o 360 ore lavorate, in caso di part time verticale, part time misto e contratti con Monte Ore Garantito – MOG. Questo sempre nel corso degli ultimi 12 mesi.

Beneficiari Naspi, bonus Sar fino a 1.000 euro per i lavoratori in somministrazione

Come già detto l’importo del bonus Sar può arrivare fino a mille euro. Entrando nei dettagli a coloro che rientrano nella prima e seconda categoria viene riconosciuto un contributo dal valore di mille euro al lordo delle imposte previste dalla legge. Ai soggetti appartenenti al terzo gruppo, invece, viene riconosciuto un contributo pari a 780 euro. Quest’ultimo sempre al lordo delle imposte previste dalla legge.

Per quanto riguarda la richiesta del bonus Sar ricordiamo che può essere presentata tutte le volte in cui vengono rispettati i requisiti poc’anzi citati. I soggetti interessati, quindi, possono presentare apposita domanda rivolgendosi ad uno degli sportelli sindacali locali, oppure ad un Caf o patronato. In alternativa è possibile usufruire dell’apposito servizio web, previa registrazione sul sito di Forma Temp. Al fine di poter beneficiare di tale misura, però, bisogna rispettare determinate tempistiche.

Sempre in base a quanto si evince dal sito di Forma Temp infatti: “Una volta maturato il requisito dei 45 giorni di disoccupazione, il richiedente deve attendere almeno altri 60 giorni prima di poter presentare la domanda e da quel momento, ne ha a disposizione altri 68 entro i quali inviarla (ovvero la domanda deve essere presentata tra il 106° e il 173° giorno successivo all’ultimo rapporto di lavoro in somministrazione)“.

Gestione cookie