Retribuzione più bassa, purtroppo è possibile: i casi in cui si perderanno soldi

Avere una retribuzione più bassa del solito è un’amara ma reale possibilità. Scopriamo qual è la voce che interferisce negativamente sullo stipendio.

La busta paga di un mese può avere un importo più basso del previsto? La risposta purtroppo è positiva e lo scarto dipende da un’unica voce.

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I lavoratori attendono con ansia la busta paga mensile per scoprire i guadagni con gli straordinari effettuati o, nel mese di marzo, per scoprire come l’Assegno Unico Universale influirà sulla retribuzione. Le voci nel documento sono molteplici e mensilmente potrebbero rivelare sorprese in positivo e in negativo. La paura per i lavoratori è di trovare un importo insolitamente più basso. E’ un timore fondato oppure il datore di lavoro non ha il diritto di modificare la retribuzione?

Retribuzione più bassa, è una possibilità reale?

Partiamo dalla constatazione che la normativa attuale non autorizza in alcun modo il datore di lavoro a modificare l’importo della retribuzione abbassandolo senza il consenso del lavoratore. La riduzione unilaterale, dunque, non è concessa ma è possibile nel caso in cui si giunga ad un accordo tra datore di lavoro e dipendente. Perché mai si dovrebbe accettare una retribuzione più bassa?

Le motivazioni possono essere per conservare il proprio posto di lavoro, per l’acquisizione di una professionalità o per il miglioramento delle condizioni di vita. Il consenso deve essere richiesto e concesso dal lavoratore sia per modificare lo stipendio base che l’importo di eventuali bonus. Secondo la normativa, infatti, ogni voce della retribuzione che appare nel contratto di lavoro non potrà essere modificata unilateralmente dal datore di lavoro.

Attenzione ad alcuni dettagli

Il contratto di lavoro contiene alcune clausole che consentono al datore di lavoro di effettuare modifiche ad alcune voci senza consultare il lavoratore dipendente. E’ possibile, ad esempio cambiare la struttura dello stipendio modificando la parte fissa e quella variabile. Inoltre, occorre tener conto di altri dettagli che possono portare al dipendente una retribuzione più bassa a fine mese.

Le voci da tenere sotto controllo perché sono quelle che il datore può modificare unilateralmente sono l’indennità di mansione specifica e le attribuzioni patrimoniali prive di natura retributiva. Il passaggio ad una mansione inferiore in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali può comportare, dunque, un livello di inquadramento più basso. Il lavoratore, però, deve sapere che le nuove mansioni dovranno rientrare nella stessa categoria legale. In caso di dubbi sulla legittimità della procedura, il lavoratore può appoggiarsi ad un rappresentante dell’associazione sindacale per impugnare l’iniziativa unilaterale nei tempi stabiliti dalla Legge.

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