Cattivi pagatori, l’incubo può finire: come essere cancellati dall’elenco

I cattivi pagatori vengono cancellati dall’elenco solamente al sussistere di specifiche condizioni. Scopriamo quali sono per capire quando si potrà uscire da un incubo.

La tanto attesa cancellazione dall’elenco dei cattivi pagatori presuppone la soddisfazione di alcune specifiche condizioni. A decidere il destino dei clienti sono le banche.

cattivi pagatori
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Un cittadino chiede un prestito ad una banca oppure un mutuo per acquistare una prima casa intraprendendo, così, un lungo percorso di restituzione del debito. I finanziamenti, infatti, comportato la sottoscrizione di un contratto e, di conseguenza, di un piano di ammortamento. Ciò significa dover pagare mensilmente delle rate di importo uguale o differente per un determinato periodo di tempo. I prestiti erogati oggi dalle banche sono molto flessibili. Prevedono il cambio rata oppure la sospensione di uno o più pagamenti. Anche il mutuo può essere sospeso a determinate condizioni. Può capitare, però, che il debitore non paghi le rate consecutivamente per due o più volte. In questo caso si entrerà a far parte dell’elenco dei cattivi pagatori.

Cattivi pagatori, chi sono

Si diventa cattivi pagatori nel momento in cui non si corrispondono le rate di un finanziamento per due o più mesi consecutivi. L’elenco nasce per soddisfare la necessità delle banche e finanziare di verificare l’affidabilità creditizia del cliente prima di concedere un mutuo. Ogni istituto di credito, infatti, prima di prendere una decisione valuterà la possibilità che il richiedente possa restituire il debito senza problematiche. Essere inseriti nell’elenco dei cattivi pagatori significa aver già peccato di insolvenza e il rischio che possa accadere nuovamente è, per le banche, molto elevato. Di conseguenza la domanda di un ulteriore finanziamento verrà negata oppure verranno richieste garanzie aggiuntive come la figura di un garante oppure l’ipoteca su un immobile di proprietà. Un incubo dal quale, però, è possibile uscire.

Come ottenere la cancellazione

La decisione relativa all’inserimento del cliente nella lista dei cattivi pagatori spetta alla banca. Allo stesso modo, gli istituti intervengono sulla cancellazione dall’elenco. E’ il codice deontologico, nello specifico, a stabilire le condizioni legate all’eliminazione del nome del debitore dal Registro. Si tratta di diversi periodi temporali a seconda dell’inadempimento compiuto al termine dei quali ogni informazione dovrà essere cancellata.

Iniziamo con il lasso di tempo minimo, un mese. La cancellazione avverrà dopo 30 giorni circa in caso di richiesta di finanziamento rifiutata dalla banca o abbandonata dal cliente. Se la richiesta è in attesa di esito di istruttoria si resterà in lista fino a sei mesi mentre in caso di morosità sanate nell’arco di due rate o due mesi si resterà nell’elenco per 12 mesi a partire dalla data di regolarizzazione. Per morosità più grandi poi sanata la cancellazione avverrà dopo 24 mesi dal versamento mentre saranno 36 i mesi di attesa per morosità non sanate o altri gravi inadempimenti. Stesso periodo per i rapporti creditizi regolari qualora figurino in passato rapporti negativi non regolarizzati.

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