Bancomat senza soldi e pericolo nucleare: cosa sta succedendo

Una testimonianza diretta di cosa sta accadendo in Ucraina e cosa sta diventando molto pericoloso per tutti noi.

Lo scenario che in questi giorni abbiamo imparato a conoscere, per quanto riguarda l’Ucraina, è davvero complicato. E lo è soprattutto dal punto di vista economico, la guerra fa tremare anche i risparmi, ma forse è ascoltando una testimonianza diretta, che possiamo renderci effettivamente conto di cosa succederà.

Sportello bancomat (Web)
Sportello bancomat (Web)

Uno sguardo più ampio sulle conseguenze, ce lo può dare rsi.ch, che ha raccolto le parole di Inna Campioni-Kovalenko, una donna ucraina che ora vive nel Ticino, dove sono presenti diversi connazionali, tutti ovviamente, molto in angoscia per quanto stia succedendo nel loro Paese, al momento tra l’altro praticamente irraggiungibile. La donna russofona, ha spiegato costa sta succedendo.

Ucraina lasciata sola: “Dov’è la Nato?”

Inna ha una figlia trentacinquenne, ma in Ucraina, vicino Rivne, ci sono ancora i suoi genitori, molto anziani. Lei è ex insegnante di lettere e letteratura russa e psicologa scolastica, ha vissuto a lungo in Italia ed adesso è invece giunta in Svizzera, a Lugano. Per quanto riguarda i crolli economici, il conflitto preoccupa persino le stesse banche italiane, figurarsi quante ripercussioni potranno avere i Paesi interessati. Inna, racconta che grazie ai social, riesce ancora a parlare con amici e parenti che si trovano nei pressi di Leopoli ed afferma che se fino a ieri potevano almeno prelevare al bancomat, oggi non c’è neanche più questa possibilità.

Per adesso, da quanto le è stato detto, a Rivne almeno funzionano ancora la corrente elettrica, gli acquedotti ed Internet, ma i supermercati sono ormai vuoti. Ma non ci sono solo i racconti. Secondo l’ex insegnante, molti ucraini sono delusi dalla mancanza di un intervento da parte della Nato. Inoltre, il Paese è preoccupato dalla presenza interna della ex centrale nucleare di Chernobyl.

I combattimenti infatti, avranno quasi certamente danneggiato gli edifici, con il rischio che ora controllare le radiazioni, sia molto più complicato. Altra preoccupazione quindi, per gli ucraini che abitano nelle vicinanze del sito. E di centrali simili, purtroppo, proprio in quel Paese ce ne sono almeno altre sei. La donna, ricorda quando il presidente Volodymyr Zelensky, in tempi non sospetti, affermò che le centrali presenti in Ucraina: “non sono solo un problema nazionale, quanto mondiale”.

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