Immobile in affitto, in caso di danni chi deve aprire il portafoglio, l’inquilino o il proprietario? Le regole cambiano a seconda delle circostanze.
Affittare una casa di proprietà oppure vivere in affitto, entrambe le situazioni comportano dei rischi e una lunga lista di dubbi da sciogliere. In caso di danni, per esempio, chi paga?

Dare una casa in affitto comporta l’assunzione di alcuni rischi. La scelta dell’inquilino dovrà essere oculata per non rischiare di trovarsi con il canone non pagato oppure con continue lamentale di vicini per il rumore o i comportamenti messi in atto dai locatari. Dall’altra parte, poi, c’è la famiglia che decidere di andare a vivere in affitto. Dover uscire mensilmente cifre anche onerose per una casa che propria non è e dovendola trattare come tale può far storcere il naso ma spesso è un passo necessario. Da entrambe le parti potrebbero nascere dubbi su regole da seguire e condizioni da rispettare soprattutto qualora sopraggiungessero dei danni. Cerchiamo di fare chiarezza, dunque, per poter capire quando è possibile lasciare chiuso il portafoglio.
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Immobile in affitto, chi paga i danni
Nel momento in cui si sottoscrive un contratto di affitto si stipulano degli accordi tra proprietario e inquilino. Entrambe le parti hanno diritti e doveri da rispettare ma non sempre si ricordano tutti gli aspetti inerenti all’accordo. A seconda delle circostanze, infatti, le responsabilità possono variare e le conseguenze possono ricadere sull’uno o sull’altro.
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Il Codice Civile disciplina i rapporti tra locatore e locatario e di conseguenza le risposte ai quesiti devono essere ricercate nella normativa. In generale, il proprietario nel momento in cui consegna l’immobile deve farlo trovare in buono stato e l’inquilino deve, al termine del contratto, riconsegnarlo nello stesso stato. Al locatario è richiesta, dunque, la cura dell’appartamento come farebbe un buon padre di famiglia – articolo 1176 del Codice Civile.
Le questioni pratiche, come risolverle
La normativa stabilisce che l’inquilino deve pagare di tasca propria i danni all’immobile in affitto se causati dall’incuria. Il comportamento irrispettoso che comporta un deterioramento delle condizioni della casa viene, dunque, punito, con l’onere delle spese da affrontare per sistemare pareti sfondate, intonaco macchiato con pennarelli, piastrelle danneggiate e simili. Il locatario ha il dovere di riconsegnare, come detto, l’immobile nello stato in cui lo ha trovato considerando unicamente l’usura del tempo o un normale deterioramento per il passare degli anni come aspetti accettabili per non dover pagare i danni.
In generale, è possibile assegnare all’inquilino le spese per interventi di piccola manutenzione e al locatario le spese straordinarie legate, per esempio, alla rottura di vecchi tubi o danni all’impianto elettrico. Da tener conto, poi, un danno provocato da una terza persona come un nipote venuto a trovare gli zii o i nonni. In questo caso sarà compito dell’inquilino rimediare al danneggiamento dell’immobile in affitto.