Russia, UE divisa sulle sanzioni: l’Italia teme effetto boomerang, cosa c’è da aspettarsi

L’Europa, con l’Italia in particolare, teme il possibile effetto boomerang di eventuali sanzioni alla Russia. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, i Paesi occidentali stanno pensando a quali sanzioni economiche imporre alla Russia.

effetto boomerang
Foto © AdobeStock

La guerra scoppiata in Ucraina continua e si temono le conseguenze che questa drammatica situazione può portare con sé. Venti di guerra che soffiavano già da tempo, che si sono poi tramutati, purtroppo, in una triste realtà. Una situazione che sta registrando i primi effetti negativi già dal punto di vista economico, con i Paesi dell’Occidente che sembrano pronti a sanzionare pesantemente la Russia per quel che sta accadendo.

Diverse le ipotesi in ballo, tra cui quella di escludere le banche russe dallo SWIFT. Una misura attraverso la quale cercare di colpire la Russia sotto l’aspetto economico, ma che potrebbe avere un vero e proprio effetto boomerang sull’economia europea. Ma per quale motivo? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.

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Russia, UE divisa sulle sanzioni: si teme effetto boomerang, tutto quello che c’è da sapere

Mentre si temono le conseguenze sulle scorte alimentari, UE e USA sono pronte a sanzionare la Russia per via della guerra in Ucraina. Diverse le ipotesi in ballo, tra cui quella, come già detto, di escludere le banche russe dallo SWIFT. Ma di cosa si tratta e soprattutto quali potrebbero essere le conseguenze?

Acronimo di “Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications“, lo SWIFT è un sistema dei pagamenti nato in Belgio negli anni Settanta e che viene utilizzato per garantire il trasferimento di soldi da un istituto di credito all’altro che si trovano in Stati diversi.

In pratica bisogna sapere che ad ogni banca viene assegnato un codice di 8 o 11 lettere. Proprio grazie a quest’ultimo è possibile effettuare i pagamenti internazionali in modo sicuro. Particolarmente efficiente, infatti, consente di verificare l’identità della banca o dell’ente finanziario attraverso cui si decide di effettuare l’operazione.

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Il solo Iban, ricordiamo, non risulta sufficiente per poter effettuare i pagamenti con Paesi esteri. Questo in quanto una persona in un altro Stato potrebbe avere lo stesso numero di conto corrente. Da qui la necessità di utilizzare un codice ad hoc, attraverso cui effettuare, appunto, operazioni transnazionali in tutta tranquillità.

Per questo motivo escludere la Russia dallo SWIFT vorrebbe dire tagliarla fuori dal sistema finanziario internazionale, con le imprese russe che non potrebbero più inviare soldi fuori dal Paese, così come nemmeno ricevere denaro.

Allo stesso tempo una misura del genere avrebbe, inevitabilmente, un effetto boomerang anche sull’economia del Vecchio Continente. Basti pensare che proprio grazie allo SWIFT vengono effettuati i pagamenti delle materie prime.

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Di conseguenza la Russia potrebbe a quel punto decidere di bloccare le forniture.  Se tutto questo non bastasse, anche le imprese e banche nostrane si ritroverebbero a non poter più riscuotere crediti con le controparti russe. Una decisione indubbiamente importante, che finire per pesare sull’economia russa, ma anche su quella nostrana.

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