Vaccini, obbligo per gli over 50: ma le multe arriveranno davvero?

Vanno pagate o non vanno pagate la sanzioni da parte di chi, over 50, visto l’obbligo, non si è ancora sottoposto ai vaccini?

In teoria sì, ma solo in teoria. Perché tra intoppi burocratici legati alla privacy molti, moltissimi italiani, potrebbero davvero “scamparla”. Cerchiamo di capire cosa sta accadendo.

Vaccini covid
Vaccini covid

Sarebbero dovute partire in questi giorni le multe per gli over 50 che hanno deciso di non sottoporsi al vaccino anti Covid dopo che il Governo ha stabilito l’obbligo vaccinale dal 1° febbraio per questa fascia di popolazione, con una sanzione una tantum da 100 euro per lo zoccolo duro di no vax. Sono più di un milione i cittadini sopra i 50 anni che avrebbero dovuto vedersi recapitare a casa una lettera dal Fisco. Ma che per un errore legale potrebbero salvarsi dalla, seppur poco costosa, ammenda.

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Perché la multa ai no vax over 50 non è ancora arrivata: problemi di privacy

Secondo quanto riporta Repubblica, alla base delle mancate sanzioni per gli over 50 non vaccinati ci sarebbe l’assenza del via libera del Garante per la Privacy. È ancora attesa, infatti, una pronuncia riguardo l’applicazione del provvedimento.

Rimane da capire se è la trasmissione di dati sensibili, come quelli che riguardano la non adesione alla campagna vaccinale, sia legittima. Il passaggio delle informazioni dovrebbe essere fatto dal Ministero della Salute all’Agenzia delle Entrate. Ed è proprio su questa comunicazione che deve esprimersi ancora il Garante per la Privacy.

L’incredibile iter burocratico che potrebbe salvare tanti italiani non vaccinati

L’elenco dei soggetti interessati avrebbe dovuto essere stilato dalla società informatica Sogei, che per conto del Ministero dell’Economia gestisce i nominativi. L’elenco si ottiene incrociando vari dati, principalmente i codici fiscali e quelli del Sistema Tessera Sanitaria sulle vaccinazioni.

Raccolti questi dati e stilati gli elenchi, Sogei dovrebbe trasferirli al Ministero della Salute. Quest’ultimo provvederà poi a comunicarli all’Agenzia delle Entrate. Ebbene, gli elenchi al momento non esistono.

Tutta colpa del Garante della Privacy

La ragione sarebbe semplice. Dev’essere il Garante della Privacy a dare il via libera, perché far circolare queste informazioni potrebbe essere lesivo dei diritti del cittadino.

Di fatto, finché il Garante non deciderà se e come procedere, questi elenchi non potranno mai essere stilati. Ma non finisce qui.

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Cosa farà l’Agenzia delle Entrate?

Come detto, prima di procedere alla sanzione vera e propria l’Agenzia delle Entrate deve inviare un avviso. Questo perché se il cittadino non si è vaccinato le motivazioni possono essere molteplici. Accade che magari è guarito dal Covid o possiede un’esenzione.

Ci vuole, insomma, una giustificazione dall’ASL che deve essere inviata entro 10 giorni. A quel punto, se l’esenzione non arriva, il cittadino viene inserito nella lista dei soggetti interessati dalle sanzioni. Poi, per la notifica potranno passare anche altri 180 giorni. Senza contare l’eventuale ricorso amministrativo. Insomma, i tempi si allungherebbero a dismisura, ben oltre il termine dello stato d’emergenza.

Il lungo iter burocratico prevede un continuo passaggio tra diversi attori istituzionali. Si inizia con il Sistema tessera sanitaria, che traccia le vaccinazioni per il Sars-Cov-2. Quo entra in ballo la Sogei, società informatica in house e controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La Sogei il compito di incrociare i dati e produrre l’elenco degli over 50 non vaccinati da trasmettere al Ministero della Salute.

Il ministero, a questo punto, deve trasmetterlo all’Agenzia delle Entrate per il primo avvertimento da inviare a ogni cittadino non presente sul Sistema tessera sanitaria. Il cittadino ha tempo 10 giorni per comunicare alla Asl di competenza di essere eventualmente in possesso di una esenzione o di essere guarito da meno di 6 mesi.

L’azienda sanitaria ha tempo 10 giorni per verificare lo status del cittadino e comunicarlo al Ministero della Salute, che a questo punto deve comunicare i dati aggiornati al Fisco, che può infine inviare la sanzioni entro tre mesi. A questo si aggiungono i tempi di eventuali ricorsi.

Quando “dovrebbe” arrivare la multa ai no vax da 100 euro una tantum: i tempi

Anche ammettendo che il Garante della Privacy reputi legittimo questo continuo passaggio di informazioni tra enti, cosa non scontata, le prime multe da 100 euro per i no vax potrebbero arrivare addirittura dopo il 15 giugno, quando è previsto il termine dell’obbligo vaccinale per la fascia di età più restia ad aderire alla campagna anti Covid.

Ed è ipotizzabile che i tempi slittino ulteriormente addirittura verso l’autunno o l’inverno 2022, ben oltre la fine dello stato di emergenza e quando la pandemia potrebbe essere, nel migliore dei casi, un ricordo lontano.

Che fine faranno a quel punto le multe per gli over 50 non vaccinati?

Nonostante il differimento dovranno comunque essere pagate, salvo ricorsi, e dunque non c’è un via libera per chi decide di non sottoporsi oggi al vaccino anti Covid.

Il decreto legge numero n. 1 del 7 gennaio 2022 ha, come sappiamo, introdotto in maniera immediata l’obbligo di sottoporsi al vaccino anti Covid per tutti i residenti in Italia che hanno compiuto 50 anni di età. La disposizione si applica anche a chi compie 50 anni in data successiva all’entrata in vigore del documento, anche se la misura termina il 15 giugno 2022. Chi decide di non ricevere il farmaco, è tenuto a pagare una sanzione da 100 euro.

Ma ci sono delle eccezioni e dei modi per evitare la multa, presentando dei documenti specifici all’azienda sanitaria di competenza del proprio territorio e dandone comunicazione all’Agenzia delle Entrate – Riscossione entro 10 giorni da quando si riceve la comunicazione dell’avvio del processo sanzionatorio.

Obbligo vaccinale over 50, per chi “dovrebbe” scattare la multa da 100 euro e quando

La multa scatta a partire dal 1° febbraio 2022 e ammonta a 100 euro.

  • Per chi non ha ancora iniziato il ciclo vaccinale.
  • Per chi non ha completato il percorso con la seconda dose entro i tempi previsti dalla legge.
  • Per chi non si è sottoposto alla terza dose o dose booster entro il termine di validità del Green pass rafforzato.

Sarebbero più di 2 milioni gli over 50 che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino anti Covid, e che, se non dovessero procedere entro il 1° febbraio, riceveranno a casa la sanzione.

Obbligo vaccinale over 50, chi non deve sottoporsi al vaccino anti Covid

L’obbligo vaccinale non si applica per tutte quelle persone per cui è attestato, con documentazione specifica prodotta dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, un pericolo per la salute legato al vaccino anti Covid.

È esentato dall’obbligo di sottoporsi al vaccino anche chi, pur avendo già compiuto o dovendo compiere 50 anni entro il 15 giugno, è risultato positivo al Sars-Cov-2 nei precedenti 6 mesi. Oltre questa data è necessario sottoporsi a una dose di vaccino per completare il ciclo vaccinale.

Chi ha contratto il Covid dopo 14 giorni dalla prima dose deve considerarsi completamente vaccinato. La somministrazione di una seconda dose, comunque, non è controindicata.

Obbligo vaccinale over 50, quali documenti servono per evitare di pagare

La sanzione è disposta dal Ministero della Salute tramite l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, che redige una lista di soggetti inadempienti sulla base dei dati resi disponibili dal Sistema Tessera Sanitaria e per cui non risultano esenzioni.

L’Agenzia delle Entrate – Riscossione comunica l’avvio del procedimento sanzionatorio, indicando ai destinatari il termine perentorio di 10 giorni dalla ricezione della comunicazione stessa, per inviare all’azienda sanitaria locale competente per il territorio la certificazione relativa al differimento o all’esenzione dall’obbligo vaccinale o di altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità.

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Sempre entro questi 10 giorni, l’interessato deve dare comunicazione all’Agenzia delle Entrate – Riscossione stessa dell’avvenuta presentazione dei documenti all’azienda sanitaria, che a sua volta comunica all’Agenzia delle Entrate – Riscossione la ricezione della documentazione di differimento o esenzione dall’obbligo vaccinale.

In sostanza, per evitare la multa da 100 euro, un over 50 non vaccinato deve avere un certificato del medico di base o del medico vaccinale che certifichi un rischio oggettivo per la vaccinazione del paziente. L’attestazione deve essere poi comunicata all’asl e al Fisco.

In caso un soggetto si opponga alla sanzione, resta ferma la competenza del Giudice di Pace. L’Avvocatura dello Stato assume in questi casi il patrocinio dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.

 

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