Anziani nel mirino, fermata la crudele truffa: cosa è successo

Persone sole prese di mira davanti agli ospedali di Roma e convinte a regalare beni in beneficenza. Due indiziati per truffa.

 

La strategia era crudele oltre che meschina. Due persone sono gravemente indiziate per una truffa eseguita ai danni di alcuni anziani davanti a ospedali e cliniche di Roma.

Truffa anziani ospedali
Foto © AdobeStock

Contro gli indiziati è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita dai Carabinieri di Trastevere. Uno di loro è finito ai domiciliari, all’altro è stato comminato l’obbligo di presentazione davanti alla Polizia giudiziaria, oltre che di permanenza in casa nelle ore notturne. Entrambi sono sospettati di aver eseguito una serie di raggiri fingendosi, rispettivamente, un avvocato e un sedicente benefattore, riuscendo a quanto pare a estorcere non meno di 25 mila. Nel mirino finivano delle persone sole, avvicinate con una scusa e convinte a fare da garante per una presunta pratica notarile. Nello specifico, un fantomatico atto di donazione che sarebbe stato ricompensato con ben 25 mila euro.

Una truffa in piena regola, individuata proprio da una delle vittime che, dopo aver subito il furto, ha deciso di denunciare i due individui che l’avevano avvicinata. La vicenda risale al gennaio 2021, quando la donna 79enne si è recata dai Carabinieri per raccontare cosa le era accaduto. Un raggiro messo in atto deliberatamente contro delle persone anziane in quanto, secondo quanto emerso dalle indagini, un’altra persona coetanea sarebbe finita nella rete dei due millantatori, anch’essa adescata di fronte a una clinica della Capitale.

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Truffa agli anziani: il racconto della vittima

La vicenda risalirebbe al mese scorso. La donna ha raccontato ai Carabinieri di essere stata avvicinata dai due individui di fronte all’Ospedale Spallanzani, dove si era recata per accertamenti medici. Uno dei due si è presentato come un avvocato, al quale era stato “delegato” il ruolo di garante della regolarità della richiesta. La quale, nello specifico, era di farsi garante davanti a un notaio per lo svolgimento di un presunto atto di donazione. L’altro individuo, con conferma del suo “legale”, ha convinto la donna a recarsi assieme a loro presso un’abitazione, per essere ricompensata con 25 mila euro per il favore. Soldi che, sempre secondo la storiella ideata dai due malviventi, sarebbero serviti per le prestazioni di un fantomatico medico specialista. Anch’egli un’invenzione.

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All’interno dell’appartamento, la donna ha consegnato ai due 800 euro in contanti, un Rolex in acciaio, un orologio d’oro e gioielli vari, per un valore totale di 20 mila euro. Messa in atto la truffa, i criminali avrebbero chiesto alla donna, come ultimo favore, il suo telefono per una chiamata urgente. Una mossa effettuata per impedirle di chiamare subito le Forze dell’ordine. Infine, l’hanno lasciata in strada, dileguandosi in fretta con la scusa di dover sbrigare le sedicenti pratiche per l’atto di donazione. In realtà, l’anziana non ha più visto nessuno dei due, né tantomeno la ricompensa promessa. Un’altra persona, sempre nel mese di gennaio, sarebbe finita nella rete. Il leitmotiv sarebbe stato perfettamente identico se non che, in questo caso, ai truffatori la vittima avrebbe consegnato soldi per un totale di 1180 euro.

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